Oggi dormo nuda.
Mi ritiro adesso
perchè ci pensano i passeri.
Ho bisogno di confusione,
devo sentirla per raccontarla.
Ogni tanto vi metto al bivio.
Lo so che non lo sai,
ma basta una parola
a dirmi di te
dove l'esitazione è già condanna.
Non devo riconoscere i ricordi
che hai nello zaino;
non voglio sapere le idee
che metti avanti.
Serve che mi parli al bivio.
Sorrido e stai lì a guardarmi
scettico come un giunco.
Io ti ho perso.
Di andartene l'hai deciso tu.
Troppo inconsapevole
perchè potessi amarti.
Rido ancora e mi hai già lasciato.
Ti arrabbi perchè non capisci
e allora mi si allarga quell'emozione,
sorrido di più,
e non mi comprendi,
e allora rido,
ma non diventa schiamazzo.
Ti ammazzo.
Un colpo solo
e non sai da dove.
Quando, te lo dico io.
Non puoi morire
senza sapere quando:
sarei io ad averti lasciato
ed avrei scritto per niente.
Ridevi tu,
schiamazzi la riempivano
tutta la notte,
la luna controllava
imbarazzata il tuo bicchiere
e tu eri troppo sobrio
per accorgerti.
E' stato mentre ero lì
ed eri lì,
lasciarsi sarebbe stato più facile
altrimenti.
Mi hai guardata voltarti le spalle
e non ti avevo tradito,
ma non hai mai saputo creare
note a margine di quell'attimo, vero?
in cui mi hai lasciata.
Ed io che ti stavo dando il buongiorno!
come una scema quella notte,
era chiaro lì
chè giocavo a toccare il bordo
del mio cappello
così uguale al tuo da uscirne pazzi
insieme. con una birra, o con
un'amica per quella notte.
In quell'alba che non arrivava mai,
con quella luna imbarazzata,
travestiti da grandi.
Bloccati nel fermo-immagine
in cui eravamo più noi.
Vi ho pensato tutti,
non è vero che rido, mi viene.
Ti ho trovato al bivio,
tra le matite colorate,
la luna sporca,
in un'alba finta.
Mi chiedi sempre come sto
e non sai mai dove sono, dove sei.
Era ancora buio giù, in quel bar.
Era ancora buono quel vino rosso.
Noi davanti a noi
in quel tavolino spazioso.
Ti ho chiesto dove andavi
ed è stato il tuo addio.
Ricordati che l'hai deciso tu
e che sono come mi dipingi.
La porta è lì, la spingi,
non so mai bene cosa scrivo,
ma non mi hai mai tradito.
Ed eravamo di fronte a noi,
di fronte a tutto senza che lo sapessi.
Tra noi solo un piattino
bianco. Ne avrei spaccati tanti
più avanti. Ne avrai.
E quella foglia di menta rimasta.
Nell'aria e nel piatto,
che ha detto poi tutto.
La risposta allora era nelle venature.
Di quella foglia come di questi.
In quelle vene come nelle nostre.
E rido.
(6.35 - 24/3/07)