(Lei si disse)
Quando mi sveglio e ti scorgo qui,
pronto per partire al lavoro,
intento a girare tra le stanze di casa
preparando le ultime cose,
mi saluti e io penso
che in quest'istante d'intimità mostruosa
non c'è niente che non vada;
forse nemmeno le tiepide lenzuola
che non t'avvolgono;
magari neppure il fatto
che sei fantasma di qualcuno
che non sogno da oltre un anno.
E mi accorgo
che per te è tutto normale,
ché il ruolo di sbagliata è cicatrice
calzata da dio sul mio corpo, dipinta
a pennello, attraente, e vanitosa
quanto quella del "parto".
Seducente e dispettosa, orgogliosa,
fiera dell'abitudine che riposa.
8.14 - 30-1-12
non smettere di sognare
RispondiEliminaCi sto a provà. Solo che cambiano i sogni. E alcuni, invece, rimangono lì per anni a farsi mangiare e a non farsi digerire mai
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