E se fosse vero
su quel muretto ci troveremmo noi
nella prossima di queste notti
a studiare il mare banalmente sempre lì, tu
mentre io lo lascerei guardarmi le spalle
intenta a racchiuderti tra le gambe.
Seduta; ancora in piedi tu
che hai così bisogno d'amore
e di me.
Spalle al muro, al mare.
Solo un giorno fa suonavi il clarino
nella piazza
e le donne restavano ammaliate.
Io ti spiavo nelle pause,
nei tuoi sguardi agli altri musicisti,
nel tuo ridere,
in quel modo di restare seduto a gambe larghe.
Non è che non volessi essere uno dei tuoi topi;
è che sono gatto pure senza i tuoi ricordi
che simulano gomitoli tra le mie zampe.
Certo, che ti vorrei con me a farcire queste ore.
Un "dai, rimani" adesso sarebbe inUtile.
Ti dico,
questi falsi prepotenti indizi di un'estate in arrivo
mi disturbano. Non m'allietano i giorni
con il sorriso pacioso di questi primi soli caldi
nè illuminano lo squarcio tra pomeriggio e sera
negli anni scorsi subito imbastito a festa
con una poltroncina di legno sul terrazzo di casa.
La mia casa di turno.
No, quest'oggi la mia testa è rimasta in autunno
e s'è addolcita di neve solo per quella che ingombra i bicchieri di sera
perchè neanche il gelo ho digerito del tutto.
Forse metterò lo stesso la sedia di legno in balcone
scegliendo in un attimo da che lato di casa iniziare
ad affacciarmi al dì fuori, al cielo assolato, scegliendo
quali nostalgie mettere dentro a ogni uccello
e restare ad ascoltar sbattere le ali nella bufera di dentro.
Tra le penne le penne con cui loro fanno le righe:
non sono gli aerei a disegnarle, te lo spiego io.
Guarda, è come se il cielo mentre si tramuta
di azzurro in azzurro sgonfiasse le nuvole:
sono cuscini vuoti, vecchie,
a una a una scoppiate con spillo
tirando scarpe al vento.
Spariscono tutte, le nubi,
inconsistenti come preoccupazioni vaghe, vane, vuote, idiote.
Qui il cielo s'è già tramutato in valigia
per occhi insonni che vedono poco,
occhi pianti via in cambio di ingenua fantasia.
Così tu sei al molo, sul muro,
e bada, io ci sono,
parlami,
intanto che controllo lo stato dei cuscini
della mia poltrona di legno
e decido
se non sia definitivamente il caso
d'inserire nel calendario di spesa
una nuova Base
per partire nei miei sogni estivi.
2-12-11 ore 16.11
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