SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

martedì 15 maggio 2012

Poiesis

Ho letto. Ho riletto e letto ancora poi mi sono addormentato perché tutto questo letto vuoto e bianco mi ha fatto venire sonno. il tuo leggere non è vuoto, è fiume in piena che coinvolge, fontana che sgorga copiosa, onda che travolge granelli di sabbia e li strappa alla spiaggia trascinandoli in mare aperto dove li abbandona al loro destino di fottuti granelli di sabbia persi in fondo al mare. Confesso come un fesso, sbigottito e tramortito da confessioni inaudite mai sentite né immaginate in questo pianeta e altri sistemi solari: io odio la poesia. Sì, non la capisco. Ho cercato, ho studiato, ho sforzato occhi e cervello (quel che ne resta di entrambi)... ma niente. Ne ho scritte. Di brutte ed inutili. La domanda è sempre quella: perché vai accapo? cosa ti spinge a cambiare rigo? la domanda è all'universo. E poi cosa spinge un uomo, una donna, un bambino a scrivere nel tentativo di trascendere il racconto e l'immediatezza. Si dice è racconto dell'anima, ma io ne ho un'altra diversa dalla tua e ad un certo punto non ti seguo più. Ma se per un istante, anche solo un istante le anime si toccano, comunicano, questa è magia. E allora ho torto! non cè dubbio. Qualcosa mi sfuggiva, mi sfugge. Chi sono? Perché parlo? Di cosa sto parlando? Per quale motivo gli altri diversi da me seduti ad ascoltare? è inutile. Stancamente inutile. Moti dell'anima persi in un granello di sabbia. Inutili. Spesso mi dico scrivere è una forte esigenza, un bisogno grande che va condiviso. Ma spesso l'effetto è quello di costringere altri a guardare, senza vedere, le diapositive delle tue vacanze! uno strazio dell'anima altrui. Ma allora i poeti erano tutti dei matti? non so. Ma allora perché va accapo? il tuo Nostos... è come quelle frasi che rievocano antichi giochi tra complici ed escludono gli altri presenti che sorridono cortesi ma non capiscono, non possono... gli manca l'antefatto... ma le parole non hanno segreti per te e il tuo mondo interiore è vasto e misterioso... il mio sonnecchia pericolosamente sull'orlo di un baratro indeciso se cadere definitivamente nell'oblio o rotolare verso la prateria della conoscenza... in attesa mi annoio. Mi annoio solo.

(Piero Macaluso
rielaborato da HN)