SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

lunedì 30 maggio 2011

Termini di riferimento Fase B - 3

(domenica, 11 novembre 2007 alle 17:04)


Altre stanze. Prendo un foglio e cambio posizione. Tu mi guardi sopra il tuo palco, loro si girano di scatto, sentendosi invadenti, curiosi di vedermi anche loro. Ti guardo sempre fisso negli occhi. Anche quando li distolgo, anche quando mi distraggo. Loro si girano e riguardano te, come instupiditi da una smorfia che credono di trovare, da uno show che deve andare. Avanti.... lo sappiamo tutti che cos'è sentirsi innamorati. E' qualcosa che non si può spiegare ed è tanto più comodo così. Fa bene, fa male. Confonde, non si può dire. Loro si girano, vogliono una spiegazione meno provocante. Mando segnali di fumo al mio passato divenuto ancora presente. Solo fumo. Loro si girano, chiederebbero volentieri cosa sono venuta a fare, ma poi il volto di nuovo a te in questa battaglia d'attenzioni criptate e tu li rapisci. Te le tieni tutte per te le tue risposte. Tutto per me il tuo incrociare gli occhi nei miei. Sei tu sul palco, io ti guardo da questa posizione cambiata. Sono in fondo a sinistra. Certo sinistra guardando dal tuo punto di vista. Eppoi mentre loro si domandano che ci faccio, io so che sono colei che ha raggiunto maggiormente quest'audio. Ma voglio sentirtelo dire. Voglio capire cosa ne pensi tu.

Sette anni a credere che il destino è quel che decidiamo noi e adesso trovarlo verificato. Ma stiamo scherzando? Ma dico!

Riconosco chi di voi mi è simile dalla possibilità di incrociare lo sguardo.... è obliquo e ci si incontra per quello.
"Forse si è rotto qualcosa, non mi mancano le possibilità, è che non sento niente e forse ci sarà qualcuno che come me si chiede se c'è rimedio, che vuole dare a tutto un senso e se mi cerca già....magari arriverà in tempo." 
Canti queste parole e mi sento i riflettori puntati addosso io, perchè tu possa vedermi. Ho voglia di dirti che quel qualcuno c'è. Chiederti se sono in tempo. Se ci credi ancora o è passato. Sfidarti. Starti vicino.
Tu ti spogli, io in mezzo a questi letterati, lettori, filosofi, che ci faccio?
Io che cerco l'odore del sesso con te e compresione da te e sinergia con te e musica in te e fantasia con me e ritmo incalzanti per il mio esserlo per te. Musica senza chitarra, abbastanza scura da farmi psicanalizzare e farti credere che lo sono. Musica. Scura.

Luigi sorrideva poco. Mi hai ispirato un intero disco di Battisti, c'è da chiedersi come mai?

Io, tu, noi, tutti..... io testarda che credo presuntuosa di essere egocentrica. Tu che ti pensi maturo e sei solo invecchiato. Noi pazienti nel farci carico di tanta sensibilità da capire cosa succede sul palco. Tutti imprecisi nel distinguere tristezza e malinconia, sorrisi e gioia, convinzioni e motivi, acidità e dolcezze, scrittori e ballerine, sbiaditi e sbanditi, colori sbiaditi e luci concentrate, vita e chissà quant'altro.

Metabolizza ad occhi chiusi questa devastazione e poi, solo dopo, percorri quei km che ancora mancano. Se no lasciami in pace.

Mi volto e mi cogli alle spalle, mi cogli sprovvista di capacità di incrociarti. Di capacità di contrasto. Di interferenza. Intromisione. Trasparenza. Traguardo. Rilascio. Ricolmo, di abbraccio ricolmo, di attenzione distratto. Rifatto. Raggiunto. Graziato. Gradito. Ruvido. E' ruvido il piano. E' ruvido il suono del piano. E' piano il suono ruvido.... alza il volume e i bpm. Non so se mi stai ancora dietro, ma ti sento ridere e mi basta. Guasto. S'è guastato il nastro? se è sparito il nostro... possiamo sempre registrare i momenti in un nuovo clip. un nuovo toc toc. un altro sbam.
Faccio finta di non sapere che ci sei, ma lo so. Che ti credi?

Te lo dico io se ci sei o non ci sei. Lo decido io. Lo sento io se arrivi. E' fortemente esoterico ciò che ti dico, lo so, ma se sorrido puoi fidarti.
Se mi vedi serena con te non vuol dire che sono un'altra. Perchè sono l'unica che scrive su un foglio mentre suoni e loro ti applaudono e basta?
La libertà è bella perchè è rara. Un suono raccontato. D'altraparte. Ti punto gli occhi come fari e sono già partita, sono già altrove. Lo capisci dai pensieri, lo capisci da te.
Se metto il cappello in obliquo è per cercare di raddrizzare lo sguardo.
Se mi siedo male, se mi appoggio storta allo schienale, è per farlo tornare distorto.
Che possa aggiustarsi con quello che vedo al mondo.
Sempre più pazzo, mai quanto me.

Ti faccio sentire un pezzo. Dovresti riconoscerla, non lo farai.
Se no non sarebbe sola a prendere appunti durante gli applausi e mentre tu suoni... ciò che và, ciò che resta.
Vado matta per il suono della penna che si appoggia sul foglio, per il suono del foglio che fruscia come le foglie in questo inverno incipiente, che sperde le foglie nel tempo e nel parco vuoto.
Col vento.... che batte.
Col freddo ch'è dentro.
Ma tu lo senti? ci sono. Sono brividi ogni volta.
Una coperta sotto cui raccoglierci in mezzo alle foglie là fuori o un bicchiere di vino da lasciar decantare mentre ci baciamo?

Silenzio
Silenzi
Sì. Sono cantante come te, ma scrivo mentre la musica me la dai tu.
Ci siamo scambiati pure questa. Mannaggia.
E ti dici ancora "forse"?
Quanto ne vuoi perdere di quel tempo, di quel vento? dimmelo. adesso.
io rimarrò in silenzio.

Copio e incollo collage/ne... tu cancelli le pagine.
Cancelli tutto urlando.
Non reggi tutto questo battere.... però giochi sempre a biliardo con i pianeti e cerchi i quadri che ho inchiodato nel buio, mentre rido sotto il cielo e tu mi spazzi tutto via, proprio mentre cerco d'inquadrarlo. 

domenica 29 maggio 2011

Termini di riferimento Fase B - 2

(domenica, 11 novembre 2007 alle 03:00)
http://it.youtube.com/watch?v=j-fkf3gFd0A (Battisti - La collina dei ciliegi)
Tutto quello che non ti dico, ma penso. O aspetto. O spero. 
La fragilità che ti fa paura. Il freddo è già fuori. Prendi questa cartina e creiamo la Chesterfield dei nostri sogni. Che si bruci subito o tra un'ora. Che mi serva a scrivere un romanzo o che sia solo un attimo, uno sguardo, un bacio con gli interessi. 
Riprendi quella cazzo di chitarra e dammene una corda che almeno sarà utile a qualcosa.... un altro braccialetto al polso per misurare il tempo in mancanza di orologio e stelle per farti meravigliare. Ci provo come posso. Anche se tu dici che non mi sai stupire. 
Ricordati che potrai riconoscerti solo in qualche parola, ma capirai che c'è un vissuto. C'è. E sei tu che non esisti, ma desisti nel blues d'anima. 
Sentirsi parte e non partecipare: come farsi male? 
Quando si trova passione sentirsi inadatti. Non è l'amore a farci sentire così, è la mancanza di coraggio a riconoscerlo e viverlo per quello che è. C'è. E le palle di seguirlo fino in fondo. 
Sono tornata, hai visto? 
La franchezza è davvero troppo spesso maleducata. 

E se lo riconosci, lo segui, insegui e persegui, ma alla fine sbagli sempre? 
Sentirsi sempre in errore, in errare e a volte senza far nulla. Solo per colpa di ciò che si è. C'è. O si appare. Ci appare. Non è essere inadeguati? 
Davanti a queste emozioni ci si sente sempre così spiazzati! 

Incapaci di arrendersi. 
Io ho questo problema. E sono fatti tuoi. Miei. Nostri. C'è. 
Il traguardo è questa essenza forte ed è giornaliero, dall'altra parte del cielo. 
Capisci? hai spostato la sedia di vimini per sederti a cercarla quella parte che non riuscivi a trovare. 

Vorrei saper fingere, sapermi nascondere meglio come fanno tutti? 
Troppi sentimenti scoperti rendono anime fragili. E tu poi vieni a dirmi che ti sembro battuta. Per dirne una che dovresti conoscere visto che mi hai lasciata così. 
Mentre io ti guardo negli occhi. 

Quando c'è qualcosa che sconvolge le carte della propria vita le ipotesi di reazione sono sempre e comunque due: indifferenza o prendere in mano quello che hai per giocare come ti viene meglio. A me è sempre venuto bene essere sincera. 

E poi capita sempre così.... dovrei riempire il calice o lasciarlo vuoto un altro giro per poi dirmi battuta o abbattuta? Mi arrabbio e mi innamoro di sta spirale ciclica che ci vede impigliati a giocare sempre più in alto. E se cadi, sono problemi seri. Ma nella macedonia c'erano anche le ciliegie e pare facciano sempre un po' quest'effetto. 

Perchè proprio ora? Perchè dopo tutto questo tempo? 
Sono domande a cui voglio una risposta a costo di struggere anche te con i miei diecimila perchè. Mi interessa prima di tutto sapere come stai, non lo capisci? 

Ognuno ha i suoi tempi, l'ho capito due mesi fa. Ogni conquista porta con sè una dose di sofferenza per la perdita di qualcun altro, se non si è egoisti. Avere coraggio di un gesto è la cosa che più sconvolge nel bene e nel male. Perciò è normale avere paura. Però che strano: avevo già deciso la trama del libro e che sono tutti questi sorrisi? Dove sto andando? Dove cazzo sto andando? 
Ecco, vedi - penso a te e mi perdo. 
Mi perdo sempre la strada. 
Mi perdo sempre in immagini di te e me insieme. 
Mi perdo sempre le confusioni e mi sembra tutto così chiaro quando ci sei. 
Mi perdo sempre il filo perchè ti guardo ridere. 
Mi perdo sempre la frase perchè ho voglia di darti e prendermi gli interessi di quel bacio. 
Sei sempre così vicino all'intenzione di ricattarmi l'anima. 

Non si può far altro che crescere, prendere il volo... 
Però che casino...crescere. 

Una battaglia dialettica con dio tu non la perderesti mai in queste condizioni. sapresti sempre cosa rispondere, cosa chiedere, cosa dare. Schiaffo in faccia alle mie convinzioni di sedici anni ed eccoci al punto. 
Mi dico che non si può, ma posso. 

E quindi? 

"E quindi" c'è sempre. 
Ogni scelta ha le sue conseguenze, per fortuna. 
Se no non porterebbe a niente. 
E visto che mi hai già fatto perdere strada e certezze, almeno adesso non andartene. Non rimanere a guardarmi anche da lontano perchè vuoi leggermi. Chiudi questa pagina e non continuare. 
Chiudi questa pagina e non continuare. 
Rimani curioso? 

Vuoi sapere come va a finire? 

Hai paura di come va a finire, ma sei qui. 
E adesso sorridi, ma hai paura. 
Capisci la spirale? è ciclica.... 
Ma se la respiri, anche quando non la conosci, la segui. E non è sempre così male. Però che strani tutti questi sorrisi..... 

Troppi.troppi.troppi. mi piaci. 
Mi piaci, che ci posso fare? 
Puoi cancellarmi, ma sarò comunque qui e ti avrò detto che mi piaci. 


Mancano tre giorni e chiudo la serratura come una qualunque scema. 
Ora ho deciso. 
Non mi chiamare. 
Non mi scrivere. 

Puoi dirmelo, anche se non ci crederò, forse farò finta. E sorriderò guardando la gente che passa sulla panchina impazzita dove ci siamo incrociati guardando tutto il resto che scorre e rimanendo noi. 
Come adesso. 

http://it.youtube.com/watch?v=bs09Q7C_WdE (Eppur mi son scordato di te - Lucio Battisti)
Ho imparato l'importanza di avere nome e cognome, di darlo, di viverlo, di lottare perchè tutto e tutti ne abbiano uno. La perdita di identità è capace di portare alla disperazione? l'indefinito spaventa? preoccupa? incuriosisce? Sconosce. 
Dammi un testo già scritto, ti dò del copione, ma poi si farebbe molto prima a recitare tutto.... no? 
Poniamola così. 
Tu mi chiami una mattina di sette anni dopo, perchè hai ricevuto la mia mail. Hai sentito il mio toc-toc. E non ti sei preoccupata di sbattermi la porta in faccia...ancora. 
Vuoi aspettare di capire cosa voglio dirti. Ed io... non lo so. 

Tu diresti: "Ciao" 
Io ti riconoscerei ed impallidirei nel risentire la tua voce che ho amato chiedendomi io cosa vuoi tu e perchè mi hai cercato, inconcludente ed egoista:"Ah, ciao".. ti direi. 
In un attimo riconosceresti che di danni ne continuo a fare, come fosse ieri la data dell'ultimo. (E non lo è. E' oggi, con il tono di quell' "ah, ciao" ). 
Ti dico "quello era scontato" e non so come mi escono queste parole in un momento che di scontato non ha proprio niente, no? 
"Perchè mi hai scritto?" - domanda ovvia, allora mi dai ragione. 
"No, te l'ho detto - mi sottraggo ai riflettori puntati sul niente ch'è tutto -rimarranno domande, senza risposta". 
Ti intestardisci, sei pur sempre tu e mi viene in mente che ti ho scritto che sei cambiata - "per me o per te?" ti chiedi, ma avresti anche potuto dirmi: "non sai mettere due parole in fila per dirmi ciò che provi, ma due idee? sei confuso o non mi vuoi spiegare?" 
"Credo per tutti e due" - dico io, confuso. Non voglio spiegarti ciò che non so. Non voglio sapere? Mi farebbe tanto più comodo avere delle risposte da darci. 
"E quindi... - "e quindi" c'è sempre, me lo ricordo - ...conosci il mio blog?" 
"quale dei tanti?" 
Sorridi. Non posso sapere se è bello saperti sorridere, perchè non ho risposte, devo ricordarmelo - "ok, riformulo la domanda: conosci i miei blog?" 
"Si". Dico solo sì. 
Tu mi chiedi da quanto ti leggo, vuoi sapere da quanto sbircio dalla serratura lo spettacolo pubblico che sei? Certo che te la tiri sempre! 
Ti spiego, qualcosa alla fine ti spiego, mannaggia! decidi sempre tu! 
Ti chiedo notizie di quell'sms che mi hai mandato mesi fa, non avevo presente il tuo numero, ma ero certo già allora della tua firma. Ci pensavo. 
"A breve prendi il volo?" mi chiedi riferendoti a ciò che ti ho detto della mia vita. 
"Sì, vado a vivere solo" e chissà perchè non ti accenno già arrivati a questo punto al fatto che sono fidanzato con lei, mentre aggiungo solo "da solo" e a te tanto non interessa altro che capire cosa voglio, che vita faccio, che soprammobili metterò in casa mia. Dopo essermela conquistata. 
"E la radio?" - i ricordi i ricordi i ricordi ti ricordi? 
"ho venduto tutto". Già, diresti tu. Invece mi spiazzi: 
"e non ti manca?" - forse sei incastrata anche tu in qualche storia e pensi ad altro adesso e ti domandi cosa sia per me la nostalgia, perchè sembri viverla. 
"un po' sì, - mi mantengo cauto - ma tanto non avrei tempo" tempo tempo tempo... ma quanto ne è passato. Perchè proprio ora? Perchè dopo tutto questo? Perchè adesso che ho le mie conquiste? 
"buona giornata, Andre" - non ti sento, non sentirò mai pronunciare il mio nome 
"come?" 
"buona giornata" 
"ciao, anche a te". 


Poi ci scriveremmo come fosse normale. Ecco, forse è quella normalità quella di cui sento il bisogno. O forse è quella normalità quella che mi sta asfissiando. 

"Ma noi dobbiamo sempre avere a che fare in situazioni assurde?" 
"Credo proprio di sì". 

sabato 28 maggio 2011

Termini di riferimento Fase B - 1

(domenica, 11 novembre 2007 alle 02:52)
Termini di riferimento Fase B(isognerebbe dire qualcosa in più) 

http://it.youtube.com/watch?v=RitkhFcdgiM (Battisti - 7 e 40)
Al diavolo! Questo the è troppo dolce. Sono cose in grado di rovinarmi l'umore.
Non stiamo parlando di sorrisini e saluti mancati dall'innamorato in stazione ed amenità tali.
Quale delitto nell'aprire quel libro e trovarci appiccicate con lo scotch trasparente e la colla già finita le mie pagine.
Mi sono impiastricciata le dita da morirci.
Certo che non so se sono pronta a buttarmi: tu ti emozioni ascoltando Otis davanti al caffelatte e ad un foglio bianco! Ma dico!
Certo che non voglio rassegnarmi: Luca somiglia a Walter; Walter è morto!
Certo che quell'impiastro di frullato, di yogurt, preferisco tenermelo dentro: sono gelosa anche dei miei no, te l'ho detto cento volte. Una in ogni passo in cui ti stavo raggiungendo a casa.
Certo che sei arrivato troppo tardi. Già dormivo, era pur mattino!

No, forse sono io che mi sono anticipata un fax della fattura delle lacrime tutt'ora non spese. Ma lo sai cosa vuol dire addormentarsi con quel telefono che non mi illumina mai? ma tu lo sai cosa cerco di dirti ogni volta che lo sento squillare e ho in mente la scena del delitto seguente come agente in servizio in un serial?
Struggente: mi dicono che è tutto struggente quello che inquadro.
Io sono fotografa. Io sono giornalista. Io ho la nausea a sentire tutto questo amore nell'aria. Buttato come fosse niente. Ad-dio.

Sei fuori tempo massimo - hai sempre questo tremendo presentimento, e poi.... Tu semplifichi tutto, ma il bisogno di sdrammatizzare ed uscire dal palco e strappare il tendone è anche mio. E' un circo, è un circo in cui siamo tutti animali!
Allora ehi, perchè non esci con me stasera e guardiamo lo spettacolo che si viene a creare? Che succede? Hai di nuovo finito il gas per la stufa? Il freddo è già fuori. Inizia a dirmelo e mi comporterò da brava vicina di casa.
La vita è una raccolta di immagini suggestive che non si collezionano, mai e io ho sempre questo bisogno assurdo di dimostrarti che le so riconoscere, ma è la cosa più terrena che ho.
Non sono cattolica. Se ti dico addio è perchè non credo.

Non credo, non ci credo più - quante volte l'ho pensato sperando di convincermene! Sarebbe stato più facile.
Certo che l'ho cercata la scorciatoia, sono quella de "la strada continua", ma non sono mica scema. Sono caduta mille volte in quel sentiero e se ancora lo perseguo almeno cerco di non farmi male dove posso.
Posso?

Ho raccolto i pezzi del puzzle sul foglio, le righe non le seguo quasi mai, ma ho la mia linea..... una strada meno ipocrita e piena di partite che tu puoi rimanere a guardare per tutto il tempo che vuoi per poi arrivare a fare toc-toc al mio block notes e chiedermi di non farti domande a cui non hai risposta. Eppure te le ho date. Le hai perse?

http://it.youtube.com/watch?v=GywwGHGYHvE (una donna per amico - Lucio Battisti)
D'accordo sono la tua musa, il perchè ai tuoi "no" dimenticati, la scelta che dovevi fare da anni. Ma adesso che sei venuto a fare qui? Cosa ricerchi proprio tu che facevi della "sicurezza" il tuo problema fondamentale?
E perchè non ti dai risposte a queste domande? Dovrei dare ascolto ai tuoi dubbi perchè non sono come te e non lo sarò mai oppure perchè siamo sempre stati intorno. Ce ne si accorge dalla formula chimica. Se scopro il laboratorio lo incendio... come la bibbia.

La vita passa, lascia un sacco di polvere e con l'acqua e il caldo che si deposita, si sterilizza in un attimo tutto, ma non si esce mai del tutto, dal tutto. - eccomi a casa. Fosse straniera non me ne accorgerei, mi è troppo estraneo tutto il resto. E' per quello che mi vedi battuta....dal vento.
Giocavo sempre a rincorrerlo o a farmici prendere. A scoraggiarlo e a farmi guidare. A raccontarlo e a vivermelo fino in fondo in tutti i suoi passi che agganciavano i miei facendomi correre e poi fermare a respirarlo. Un giorno l'ho vinto e non ci siamo mai più lasciati. Come fare?

Disegno una croce sopra ognuno dei pezzi che ho già composto, ma il quadro è sempre un'immagine che spari a casaccio.
Anche quando ci prendi e la riconosci.
Prendi in mano quella sedia di vimini e spostala. Solo dopo puoi sederti a guardare le stelle.
Da lì non si vedono.

D'accordo, vattene. Addormentati perchè senti stanchezza. Aspetta la luna al freddo. Riconduci le perline nel filo e chiudi sta benedetta collana per restituirla ad Arianna. D'accordo disilluditi, te l'ho già consigliato l'altroieri. D'accordo, però dimmi come fai.
Voglio saperlo per non caderci.
Non c'è un libretto di istruzioni per restare vivi e certe cose scattano da sole.
So che non è la vicinanza di qualcuno o qualcosa che rende possibili entrambi.
Me l'hai detto in un pomeriggio in cui non avevo niente da fare, se non restarti a guardare. E' stato il più bel pomeriggio della mia vita dopo quello passato al sole a guardare la gente che corre e rimanere a sorridere pensando di aver capito tutto.

Ci vuole un po' di sano egoismo per rispettare se stessi.
O forse è solo la capacità di rimanere innamorati di sè e del resto del mondo anche da massicci incazzati.
C'è il chiodo....scaccia chiodo... ma dipende dal chiodo - me l'hai detto nello stesso pomeriggio, ma non ero già più d'accordo. Ero già uscita di casa. Non ti capivo già più. O forse era solo confusione e la voglia di non dimenticare tutto.

Sono un'attrice ignorante di teatro. Mi rimangono sempre le mani impiastricciate di colla e poi è sempre finita.
Allora svuoto la stanza e la riempio di cartoline come segnalibri e poi cerco di chiamarti e ti chiedo diecimila volte "perchè?" senza ottenere risposte plausibili.
Sono stretta nelle spalle quanto tu tieni le braccia larghe per stringermi a te.
Riempimi il calice di vino bianco, come il solito divano dei miei pensieri, che dobbiamo brindare di nuovo e l'ho bevuto già.
Ti arrabbi perchè tutte le mamme sperano che proprio figlio diventi pianista: ma non lo vedi che stanno con gli occhi chiusi ad immaginare una soluzione alle carezze che se ne vanno? sono sempre sagge, le vicine di casa. 

venerdì 27 maggio 2011

egoista

(domenica, 21 ottobre 2007 alle 17:24)

E ti vengo a cercare, nei pensieri e nelle registrazioni della tua voce. 
PREMO PLAY AL DISFATTISMO DEL MIO UMORE.
Consapevole?
Curiosa?
Masochista?
Determinata?
Massiccia Incazzata?
Tu penserai maniacale.

E realizzo che siamo distanti.
Mi chiami quando non me l'aspetto, stavo venendo a casa tua 
senza farmi vedere. Solo per sentire che tempo fa.
Mi chiami e non aspettandomelo ti chiedo che c'è?
Mi dici che lo so, non mi dici nulla e te ne vai.

E capisco che non è aria di semplificare le cose,
capisco che in questo momento lascerò tutto intatto perchè sono stanca o perchè tu te ne sei andato non guardando i miei punti interrogativi colorati e ritagliati sul cartoncino.
Egoista! Egoista io a pensare di averti intorno 
per recepire sorrisi nei momenti difficili e non per perderli. 

non aspetterò

In principio 
Dio creò il cielo e la terra. 
Il mondo era vuoto e deserto, 
le tenebre coprivano gli abissi 
e un vento impetuoso soffiava 
su tutte le acque. 
Dio disse: "vi sia la luce!". 
E apparve la luce. 
Dio vide che la luce era bella 
e separò la luce dalle tenebre. 
Dio chiamò la luce Giorno 
e le tenebre Notte. 
Venne la sera, poi venne il mattino: 
primo giorno. 
(Genesi, 1-6) 

La notte per tirare il tendone del mio sipario fino a strapparlo e farne la coperta dentro cui addormentarmi tanto la aspetterò, tanto da farmi scoprire dall'Aurora come fosse una mamma non troppo affettuosa. 
Tanto aspetterò che mi possegga la malinconia per dirti che tanto ti aspetterò. 
E aspetterò tanto da non sperarci più? 
Tanto aspetterò le tue scuse prima di dirti per l'ultima volta i miei errori. Tanto aspetterò la base, per farti sentire le parole. 

Dio disse: 
"Vi sia una grande volta! 
Divida la massa dalle acque". 
E così avvenne. 
Dio fece una grande volta 
e separò le acque di sotto 
dalle acque di sopra. 
Dio chiamò la grande volta Cielo. 
Venne la sera, poi venne il mattino: 
secondo giorno. 
(Genesi, 6-9) 
http://it.youtube.com/watch?v=dVPUb7QP4OA&... (Mina - il cielo in una stanza)

Il taglio è tra l'egoismo e la mancanza di buon senso. Fai notizia dell'impasto, tanto non aspetterò la laurea per dirmi cronista cronica. 
E non aspetterò di non poterti parlare per sapere cosa pensi. Non aspetterò di raggiungerti per dirmi vicina. Non aspetterò di partire in aereo per dirmi fuggita. 
Non aspetterò che sia il tramonto per vedere il cielo basso come fosse mare. 
Sarai in barca a vela e non aspetterai. 
Aspetterò che torni? 

Dio disse: 
"Siano raccolte in un sol luogo 
le acque che sono sotto il cielo 
e appaia l'asciutto". 
E così avvenne. 
Dio chiamò l'asciutto Terra 
e chiamò le acque Mare. 
E Dio vide che era bello. 
http://it.youtube.com/watch?v=t6R77eGx8xM (The river - Bruce Springsteen)
Dio disse: 
"La terra si copra di verde, 
produca piante con il proprio seme 
e ogni specie di albero da frutta 
con il proprio seme!". 
E così avvenne. 
La terra produsse erba verde, 
ogni specie di piante con il proprio seme 
e ogni specie di albero da frutta 
con il proprio seme. 
E Dio vide che era bello. 
Venne la sera, poi venne il mattino: 
terzo giorno. 
(Genesi, 9-14) 

Hai chiesto a Mary di capirti, subito, le hai chiesto tempo e non gliene hai dato. Non aspetterò che ti interessi della bassa marea, però quando guardi il mare da quella terrazza ricordati di tutte le volte che mi hai raccontato come funzionava la natura e poi vergognatene. 
Hai chiesto a Mary di non chiederti niente e lei sorrideva sotto la croce sulle spalle, ma ti ha sempre guardato con gli stessi occhi anche quando faceva fatica. 
Non aspetterò di cadere ancora per dirtelo. 

Dio disse: 
"Vi siano luci nella volta del cielo 
per distinguere il giorno dalla notte: 
saranno segni per le feste, i giorni 
e gli anni. 
Risplendano nel cielo 
per far luce sulla terra". 
E così avvenne. 
Dio fece due grosse luci: 
la più grande per il giorno, 
la più piccola per la notte. 
E poi le stelle. 
Dalla volta del cielo esse rischiarano 
la terra. 
Dio le mise lassù 
per regolare il giorno e la notte 
e separare la luce dalle tenebre. 
E Dio vide che era bello. 
Venne la sera, poi venne il mattino: 
quarto giorno. 
(Genesi, 14-20) 
Non aspetterò Dio per dirti che l'incipit del libro è sbagliato. Per dichiarare che la premessa non deve essere la separazione, ma che è tutto uno ying yang con niente di perfetto tranne il raggiungere quell'unione. Anche a Berlino non aspetterò di andare, per pensare di fischiettarti melodie che ti diano l'Idea di quanto ti sbagli a credere che non si possa sbagliare. Rimarrò a rubare i mattoni per il mio castello, non aspetterò che sia tutto abbattuto per sedermi a cavalcare la palizzata e scrivere con un martello la fiaba di cui mi sento principessa. 

Dio disse: 
"Le acque producano animali 
che guizzano, 
e sulla terra e nel cielo volino gli uccelli". 
Dio creò i grandi mostri del mare e 
tutto quel che vive e guizza nelle acque. 
E Dio vide che era bello. 
Dio li benedisse: 
"Siate fecondi, diventate numerosi 
e popolate le acque dei mari. 
E anche gli uccelli si riproducano sulla 
terra". 
Venne la sera, poi venne il mattino: 
quinto giorno. 
(Genesi, 20-24) 
http://it.youtube.com/watch?v=Wo5mv4tqoVw (DeGregori - Buffalo Bill)


Hai dato possibilità di volare o di muoversi nel profondo dell'abisso, poi ti lamenti della mediocrità che non è degna. E mi lasci alla prima fermata difficile. Non aspetterò. 
Il taglio dell'egoismo per la tua fetta di torta, festeggi la vittoria. Ad ognuno la sua porzione di veleno come pillola rossa. E per i momenti di debolezza nessuno spazio e nessun tempo. Non aspetterò. 
Ti fermi e non ti riconosco. Mi fermo, ma non aspetterò. 

Dio disse: 
"Produca la terra varie specie di animali: 
domestici, selvatici 
e quelli che strisciano". 
E così avvenne. 
Dio fece questi animali 
secondo la loro specie: 
quelli selvatici, quelli domestici 
e quelli che strisciano al suolo. 
E Dio vide che era bello. 


Dio disse: 
"Facciamo l'uomo: 
sia simile a noi, sia la nostra immagine. 
Dominerà sui pesci del mare, 
sugli uccelli del cielo, 
sul bestiame, 
sugli animali selvatici 
e su quelli che strisciano al suolo". 
Dio creò l'uomo simile a sè, 
lo creò a immagine di Dio, 
maschio e femmina li creò. 
Li benedisse con queste parole: 
"Siate fecondi, diventate numerosi, 
popolate la terra. 
Governatela e dominate sui pesci del mare, 
sugli uccelli del cielo, 
e su tutti gli animali 
che si muovono sulla terra". 
Dio disse: 
"Vi do tutte le piante con il proprio seme, 
tutti gli alberi da frutta 
con il proprio seme. 
Così avrete il vostro cibo. 
Tutti gli animali selvatici, 
tutti gli uccelli del cielo 
e tutti gli altri viventi 
che si muovono sulla terra 
mangeranno l'erba tenera". 
E così avvenne. 


E Dio vide che tutto quel che aveva fatto 
era davvero molto bello. 
Venne la sera, poi venne il mattino: 
sesto giorno. 
(Genesi, 24-35) 


Non aspetterò rispetto, me lo prendo. Ti regalo la tua Bibbia e la mia la brucio. Ho sempre fatto passione e fiamme dei miei quattro stracci rimanendo nuda davanti all'eden ed al giudizio supremo di una strada che continua, continua sempre. Non aspetterò di vederla concludere, ma sceglierò di concluderla laddove non ci crederò. Non aspetterò paradiso o martirio se non nello scegliere la semplicità del disincanto solo nel tuo sguardo che ogni volta mi toglie ogni convinzione di non aspettarti.

Così Dio completò il cielo e la terra 
e ciò che vi si trova: 
tutto era in ordine. 
Il settimo giorno, 
terminata la sua opera, 
Dio si riposò. 
Il settimo giorno 
aveva finito il suo lavoro. 
Dio benedisse il settimo giorno 
e disse: "E' mio!". 
Quel giorno si riposò dal suo lavoro: 
tutto era creato. 
(Genesi, 1-3) 

http://it.youtube.com/watch?v=NCPDiEz-GcE (Radiohead - High&Dry)
Non aspetterò tempo, modi, strumenti, necessità, sorprese; non aspetterò braccia aperte nè scese; non aspetterò sogni se non mentre dormo; non aspetterai di guardarmi creare, perchè avrai già la responsabilità di aver creato tutto tu. Ti lascerò il creato e il giardino, mi terrò il castello e i vestiti della principessa. Ti lascerò la lettura e rimarrò ad aspettarti scrivere. Tanto non aspetterò più e non aspetterai. Ci correrà tutto incontro com'è stato quella prima notte. Aspetterò la coperta del sipario e non mi chiamerai mai Linus. 

Questo è il racconto 
delle origini del cielo e della terra 
quando Dio li creò. 
(Genesi, 4-6) 


http://it.youtube.com/watch?v=jAijujJUeMI&...(Gaber - Io se fossi Dio)