SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

domenica 29 maggio 2011

Termini di riferimento Fase B - 2

(domenica, 11 novembre 2007 alle 03:00)
http://it.youtube.com/watch?v=j-fkf3gFd0A (Battisti - La collina dei ciliegi)
Tutto quello che non ti dico, ma penso. O aspetto. O spero. 
La fragilità che ti fa paura. Il freddo è già fuori. Prendi questa cartina e creiamo la Chesterfield dei nostri sogni. Che si bruci subito o tra un'ora. Che mi serva a scrivere un romanzo o che sia solo un attimo, uno sguardo, un bacio con gli interessi. 
Riprendi quella cazzo di chitarra e dammene una corda che almeno sarà utile a qualcosa.... un altro braccialetto al polso per misurare il tempo in mancanza di orologio e stelle per farti meravigliare. Ci provo come posso. Anche se tu dici che non mi sai stupire. 
Ricordati che potrai riconoscerti solo in qualche parola, ma capirai che c'è un vissuto. C'è. E sei tu che non esisti, ma desisti nel blues d'anima. 
Sentirsi parte e non partecipare: come farsi male? 
Quando si trova passione sentirsi inadatti. Non è l'amore a farci sentire così, è la mancanza di coraggio a riconoscerlo e viverlo per quello che è. C'è. E le palle di seguirlo fino in fondo. 
Sono tornata, hai visto? 
La franchezza è davvero troppo spesso maleducata. 

E se lo riconosci, lo segui, insegui e persegui, ma alla fine sbagli sempre? 
Sentirsi sempre in errore, in errare e a volte senza far nulla. Solo per colpa di ciò che si è. C'è. O si appare. Ci appare. Non è essere inadeguati? 
Davanti a queste emozioni ci si sente sempre così spiazzati! 

Incapaci di arrendersi. 
Io ho questo problema. E sono fatti tuoi. Miei. Nostri. C'è. 
Il traguardo è questa essenza forte ed è giornaliero, dall'altra parte del cielo. 
Capisci? hai spostato la sedia di vimini per sederti a cercarla quella parte che non riuscivi a trovare. 

Vorrei saper fingere, sapermi nascondere meglio come fanno tutti? 
Troppi sentimenti scoperti rendono anime fragili. E tu poi vieni a dirmi che ti sembro battuta. Per dirne una che dovresti conoscere visto che mi hai lasciata così. 
Mentre io ti guardo negli occhi. 

Quando c'è qualcosa che sconvolge le carte della propria vita le ipotesi di reazione sono sempre e comunque due: indifferenza o prendere in mano quello che hai per giocare come ti viene meglio. A me è sempre venuto bene essere sincera. 

E poi capita sempre così.... dovrei riempire il calice o lasciarlo vuoto un altro giro per poi dirmi battuta o abbattuta? Mi arrabbio e mi innamoro di sta spirale ciclica che ci vede impigliati a giocare sempre più in alto. E se cadi, sono problemi seri. Ma nella macedonia c'erano anche le ciliegie e pare facciano sempre un po' quest'effetto. 

Perchè proprio ora? Perchè dopo tutto questo tempo? 
Sono domande a cui voglio una risposta a costo di struggere anche te con i miei diecimila perchè. Mi interessa prima di tutto sapere come stai, non lo capisci? 

Ognuno ha i suoi tempi, l'ho capito due mesi fa. Ogni conquista porta con sè una dose di sofferenza per la perdita di qualcun altro, se non si è egoisti. Avere coraggio di un gesto è la cosa che più sconvolge nel bene e nel male. Perciò è normale avere paura. Però che strano: avevo già deciso la trama del libro e che sono tutti questi sorrisi? Dove sto andando? Dove cazzo sto andando? 
Ecco, vedi - penso a te e mi perdo. 
Mi perdo sempre la strada. 
Mi perdo sempre in immagini di te e me insieme. 
Mi perdo sempre le confusioni e mi sembra tutto così chiaro quando ci sei. 
Mi perdo sempre il filo perchè ti guardo ridere. 
Mi perdo sempre la frase perchè ho voglia di darti e prendermi gli interessi di quel bacio. 
Sei sempre così vicino all'intenzione di ricattarmi l'anima. 

Non si può far altro che crescere, prendere il volo... 
Però che casino...crescere. 

Una battaglia dialettica con dio tu non la perderesti mai in queste condizioni. sapresti sempre cosa rispondere, cosa chiedere, cosa dare. Schiaffo in faccia alle mie convinzioni di sedici anni ed eccoci al punto. 
Mi dico che non si può, ma posso. 

E quindi? 

"E quindi" c'è sempre. 
Ogni scelta ha le sue conseguenze, per fortuna. 
Se no non porterebbe a niente. 
E visto che mi hai già fatto perdere strada e certezze, almeno adesso non andartene. Non rimanere a guardarmi anche da lontano perchè vuoi leggermi. Chiudi questa pagina e non continuare. 
Chiudi questa pagina e non continuare. 
Rimani curioso? 

Vuoi sapere come va a finire? 

Hai paura di come va a finire, ma sei qui. 
E adesso sorridi, ma hai paura. 
Capisci la spirale? è ciclica.... 
Ma se la respiri, anche quando non la conosci, la segui. E non è sempre così male. Però che strani tutti questi sorrisi..... 

Troppi.troppi.troppi. mi piaci. 
Mi piaci, che ci posso fare? 
Puoi cancellarmi, ma sarò comunque qui e ti avrò detto che mi piaci. 


Mancano tre giorni e chiudo la serratura come una qualunque scema. 
Ora ho deciso. 
Non mi chiamare. 
Non mi scrivere. 

Puoi dirmelo, anche se non ci crederò, forse farò finta. E sorriderò guardando la gente che passa sulla panchina impazzita dove ci siamo incrociati guardando tutto il resto che scorre e rimanendo noi. 
Come adesso. 

http://it.youtube.com/watch?v=bs09Q7C_WdE (Eppur mi son scordato di te - Lucio Battisti)
Ho imparato l'importanza di avere nome e cognome, di darlo, di viverlo, di lottare perchè tutto e tutti ne abbiano uno. La perdita di identità è capace di portare alla disperazione? l'indefinito spaventa? preoccupa? incuriosisce? Sconosce. 
Dammi un testo già scritto, ti dò del copione, ma poi si farebbe molto prima a recitare tutto.... no? 
Poniamola così. 
Tu mi chiami una mattina di sette anni dopo, perchè hai ricevuto la mia mail. Hai sentito il mio toc-toc. E non ti sei preoccupata di sbattermi la porta in faccia...ancora. 
Vuoi aspettare di capire cosa voglio dirti. Ed io... non lo so. 

Tu diresti: "Ciao" 
Io ti riconoscerei ed impallidirei nel risentire la tua voce che ho amato chiedendomi io cosa vuoi tu e perchè mi hai cercato, inconcludente ed egoista:"Ah, ciao".. ti direi. 
In un attimo riconosceresti che di danni ne continuo a fare, come fosse ieri la data dell'ultimo. (E non lo è. E' oggi, con il tono di quell' "ah, ciao" ). 
Ti dico "quello era scontato" e non so come mi escono queste parole in un momento che di scontato non ha proprio niente, no? 
"Perchè mi hai scritto?" - domanda ovvia, allora mi dai ragione. 
"No, te l'ho detto - mi sottraggo ai riflettori puntati sul niente ch'è tutto -rimarranno domande, senza risposta". 
Ti intestardisci, sei pur sempre tu e mi viene in mente che ti ho scritto che sei cambiata - "per me o per te?" ti chiedi, ma avresti anche potuto dirmi: "non sai mettere due parole in fila per dirmi ciò che provi, ma due idee? sei confuso o non mi vuoi spiegare?" 
"Credo per tutti e due" - dico io, confuso. Non voglio spiegarti ciò che non so. Non voglio sapere? Mi farebbe tanto più comodo avere delle risposte da darci. 
"E quindi... - "e quindi" c'è sempre, me lo ricordo - ...conosci il mio blog?" 
"quale dei tanti?" 
Sorridi. Non posso sapere se è bello saperti sorridere, perchè non ho risposte, devo ricordarmelo - "ok, riformulo la domanda: conosci i miei blog?" 
"Si". Dico solo sì. 
Tu mi chiedi da quanto ti leggo, vuoi sapere da quanto sbircio dalla serratura lo spettacolo pubblico che sei? Certo che te la tiri sempre! 
Ti spiego, qualcosa alla fine ti spiego, mannaggia! decidi sempre tu! 
Ti chiedo notizie di quell'sms che mi hai mandato mesi fa, non avevo presente il tuo numero, ma ero certo già allora della tua firma. Ci pensavo. 
"A breve prendi il volo?" mi chiedi riferendoti a ciò che ti ho detto della mia vita. 
"Sì, vado a vivere solo" e chissà perchè non ti accenno già arrivati a questo punto al fatto che sono fidanzato con lei, mentre aggiungo solo "da solo" e a te tanto non interessa altro che capire cosa voglio, che vita faccio, che soprammobili metterò in casa mia. Dopo essermela conquistata. 
"E la radio?" - i ricordi i ricordi i ricordi ti ricordi? 
"ho venduto tutto". Già, diresti tu. Invece mi spiazzi: 
"e non ti manca?" - forse sei incastrata anche tu in qualche storia e pensi ad altro adesso e ti domandi cosa sia per me la nostalgia, perchè sembri viverla. 
"un po' sì, - mi mantengo cauto - ma tanto non avrei tempo" tempo tempo tempo... ma quanto ne è passato. Perchè proprio ora? Perchè dopo tutto questo? Perchè adesso che ho le mie conquiste? 
"buona giornata, Andre" - non ti sento, non sentirò mai pronunciare il mio nome 
"come?" 
"buona giornata" 
"ciao, anche a te". 


Poi ci scriveremmo come fosse normale. Ecco, forse è quella normalità quella di cui sento il bisogno. O forse è quella normalità quella che mi sta asfissiando. 

"Ma noi dobbiamo sempre avere a che fare in situazioni assurde?" 
"Credo proprio di sì". 

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