SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

mercoledì 1 settembre 2010

InUtile

(s)cogli li
(C.B.)


Lì dove le ciglia sbattono sul rimasto sonno
ho ritagliato la tua fisionomia in due.
Poteva essere un'idea di ritratto copiata a mille fotografi; 
un modo originale per ricomporti una volta sognato di nuovo 
o l'immagine d'amante reduce di sfogo di rabbia, e strappata. 

Lì dove le ciglia si sdraiano sull'occhi senza volersi alzare 
vorrei prometterti quel curioso ovvio caffè 
mentre son qui che lo vado a preparare per loro, me, 
tra i fornelli fermi in cui mi rendo conto
di non averti cucinato bene. 

Lì dove i miei occhi sono scogli su cui puoi giusto arrampicare, 
increspandosi le ciglia sul loro colore di schiuma 
trasformano in onde che vorrei stamani agitare e più ancor più 
incredula e incerta di fronte alla sorpresa 
del tuo precoce procace ritorno da drammatico film d'amore 
cui rispondere con mie parole rancorose e stronze 
farcite dei sapori da cui non hai voluto farti accarezzare. 

Il mare mosso l'ho rimestato di dentro per sentire il tintinnare dello shacker. 
Ed in questo secondo risveglio singhiozzo e non ho pianto. 
Nemmanco bevuto. 
L'aria non è alla porta 
e i tuoi pugni pure non li sento.

C'è modo e modo d'esser violenti. 
C'è forma e modo per trovarsi nolenti.
Ci vuol modo e stile a sentirsi dolenti.

1settembre 2010 ore 9.54 
h.n. 

(arlecchino - de gregori)

Nessun commento:

Posta un commento

Dicevi?