SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

venerdì 27 gennaio 2012

Scacco matto

Siamo una folla e un solo nome ci sta stretto. F. Pessoa.

Entro nella stanza di vetro ogni volta che ti faccio ciao con la mano. Solo dopo mi accorgo che le pareti riflettono dentro per via della luce, sono specchi. Ne guardo i colori come fossero di sfumati diamanti e chiedo: che ci posso fare se mi innamoro in un secondo? che ci posso fare se m'innamoro anche del vento? Poi mi immergo nelle memorie ingrassate; sirene e acqua sul fuoco si scambiano gli accenti ed io ripenso a come da che lo conosco non sia più stata capace di parlar d'altro. 

Le ore insieme mi hanno fatto il nido in cuore e tornano e scappano mascherandosi da ricordi diversi di quel pomeriggio in una brutta città. Magari questo tempo stesse qui: tutto sotto vetro, a farsi guardare; manciate di polvere magica che per riviverla una capriola a testa in giù potesse bastare.

Invece s'allontana, scivola e poi ritorna e mi lascia intera fino in fondo alla sera e poi a scegliere gli attimi e sciogliergli le catene e tentar di rimuovere le frecce impreparate che han fatto centro senza bersaglio, persa nel rigirarle in testa si può dir in eterno. O almeno quel po' di anni che m'han concesso e la clessidra sbriciola uguali mentre ci sono date che iniziano all'alba e giorni che son tutti di notte; ci son quelli di lei che adesso mi parla insieme e quello di oggi, con il caffè non preso divenuto sparviero gracchiante col becco vuoto. 

La chiave per i segreti del mondo ce l'avevamo sempre avuta qui, sotto il tappeto dove si va a infilare la polvere. 
E' tutta la vita che dico che vorrei fare l'amore con un vicino di casa, ma sbaglio forse sempre indirizzo dove costruire mura sottili, dove mettermi ad abitare. 

Ma pure se, come dite, non mi avete presa in giro con quest'illusione assurda che la vita sta lì fuori che m'attende, il cappotto non lo metto, sento freddo, forse piango. Tengo pronto il divano per potervi accompagnare tutte quando, prima una, poi l'altra, a volte due per mano, busserete alla porta piano piano. E non gridate giù in strada, per chiamarmi, ché non s'accorgono mai, ma se dovessero per caso vedervi, nel silenzio vuoto che loro non riempiono di vernice, si lamenterebbero del fastidio, tutti i bei fantasmi. 

Sul pianerottolo tra scatoloni e scatoloni pensano di aver in mano le conquiste d'una vita, gli operai ubriaconi. Non sbagliate porta, voi, distratte. Venite pure a me e beviamo forte perchè siamo vicini, eppur da me sembra che tutto sfugga e per tenerlo dentro non basta nè lo Scotch, nè il bicchiere. 

Ballatemi intorno, non siate caute, perchè possa dimenticare. Sedete qui a conversare, ma diciamoci poco di questi segreti che san tutti, pesci che ho pescato. Che li avessi già sugli scaffali di questa stanza - che lo vedete come ci abbracciano, - tra consumi e costumi, l'ho capito dopo. 

Che poi, ve lo confesso schietta, a me di queste grandezze eterne non m'importa d'altro del tentare di sapere di una goccia di pianto sul suo volto; del provare a capire la punta del sorriso suo timido o spavaldo; del dire e dire di dita soldatine a trasportar la penna morta dentro il ghiaccio e giù nel caldo. 


Ma io m'arrabbio inquieta quando i miei amori non partecipano al gioco, stanno enormi e fermi con la pancia grossa e la bocca aperta, sbadigliando, senza ch'io li possa raccontare, seppur sarebbe bello sentirli già cantare. 

A quell'uomo, lo sapete, ho scritto migliaia di parole, mentre quegli era tutto intento a vivere il suo mondo ed in nessuna della mie lettere, mi rendo conto, ce n'era il senso più profondo. 

Lui mi sapeva al porto, nella mia tabaccheria sognante, dove mi curavo dell'attesa piena di luci, dei colori, del gesto che avrei fatto, delle vesti e di come pronunciare il buongiorno prima che se n'andasse, mai del fatto che non fumasse.

Cento volte credemmo di avere sbagliato, impaurite all'idea di dover per forza compiere gli ultimi tre giorni per arrivare a posare gli occhiali. Cento giorni è arrivato e in sella al fremere delle foglie sulla vetrina di fuori, non lo guardavo in faccia, non gli vedevamo in mano quel niente che qui comperava invano.

I miei trucchi me li tengo tutti, venderemo ancora pacchetti per salare la neve senza scivolare, non cambierà ancora niente, lo saprò vedere, ma lasciatemi alle unghie lo smeraldo su cui chiedere, in preghiera, che anche se il verso è storto e sparso, esso sia puro come alcool al bancone.

La primavera non bussa: ogni volta il mio principe ubriaco è entrato sicuro nella mia libera porta indifesa, ha segnato, chiedendo il permesso solo ai rami.
Guardi, principe, non è vero che il gabbiano s'è mangiato tutti i fogli di grano che ho seminato in terra come segnali stradali. Sì, ha sempre e ancora fame, ma ha volato e volato.

L'ombra tra me e la Madonna mi fa giocare con le mani a creare storie e affezionarmi a me, alla follia saetta che corre addosso e torna dentro mentre sogno, mentre invento. Poeti e appassionati come bruchi dentro pagine, scrivendo di buchi il diario proprio e intanto cercando, cercando.
Cercando l'inclinazione giusta per star ancora all'ombra.

Inudibile rimorso è il vostro vezzo, ragazze mie, siete brave così come viene anche se non so quante siete e non vi conterò neanche alla fine. Non vi conosco, ragazze, eppure resto su questo divano sgombro, dove mi siete care, ma non mi fate paura.

Anche lui voglio aspettarlo dentro una tuta da operaia in cui sto bene. Il capo mi paga a giornata, per ogni ora che vivo. Ci sono quelle piogge cupe in cui penso di traslocare e inerme e disperata grido alla finestra che il principe non saprà mai dove ho casa. Poi mi faccio reduce incline a vincer stanchezza di spada. Poi prendo il pigiama come divisa per volare più veloce in fantasie più distanti. 

E poi sto lì a guardar le mie serrature senza spolverarne il sogno, il mito, il tempo nuovo in cui aspetterò ancora il suo pugno inutile verso una porta aperta dal fatto che è primavera d'istinto e mazzo di carte sul piatto.
Gli ho dato tutto ciò che non serviva, non la nostalgia o quel che lui voleva, nè forse ciò che bene vestiva. 

Mentre rifletto, m'avvolgo nell'odore di tabacco e incenso tutt'attorno. E c'è carta da lettere nel retro e qualche penna da regalare a mani capaci di creare quando, annegate nell'ombra del presente, le parole gli diventan vizio da non sapersi negare, quasi gesti per farsi intuire.

C'è come una geometria strana nelle ossa sue e mie quando nell'abbraccio si fondono e finiscono in un quadro composto, compiuto. Guadagno un'altra ora: non inchioderò il principe al pavimento per poi piangergli in grembo. Se vorrà potrà andare, rimanendo comunque mia poesia.

(0.42  27-1-12)
(Suzanne - Leonard Cohen)

(Suzanne - Mia Martini / Leonard Cohen - Fabrizio De Andrè)

3 commenti:

  1. Che ci posso fare se mi innamoro in un secondo?

    Sbaglio forse sempre indirizzo dove costruire mura sottili, dove mettermi ad abitare.

    Era tutto intento a vivere il suo mondo ed in nessuna della mie lettere, mi rendo conto, ce n'era il senso più profondo.

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  2. Trad.

    http://www.youtube.com/watch?v=o72GDj7svq4
    https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-snc7/380041_2421395062015_1465594912_32655162_1763428928_n.jpg
    http://www.youtube.com/watch?v=JmRqlwpSSH0&feature=related
    http://www.youtube.com/watch?v=YllQLj0h6mo
    http://www.youtube.com/watch?v=Ah7bM2eScqg
    http://liberamentestelly.blogspot.com/2011/11/biglietto-per-kukuwok.html
    http://www.robertovecchioni.com/vecchioni/wp-content/uploads/2012/01/vecchioni.gif
    http://www.youtube.com/watch?v=kwn27mxktnk
    http://www.youtube.com/watch?v=6i1NfEx2Oik
    http://www.youtube.com/watch?v=xnslQaGKj44
    http://www.youtube.com/watch?v=U9lvCG0BwXI
    http://www.youtube.com/watch?v=jVBC2q38M4g&feature=related
    http://liberamentestelly.blogspot.com/2011/06/volo.html
    http://digilander.libero.it/mgtund/albatross_by_charles_baudelaire.htm
    http://www.youtube.com/watch?v=hb7uvO04u1Q
    http://www.youtube.com/watch?v=VNAGZ2Q9q6Q
    http://www.youtube.com/watch?v=q9t_fB0dNgA&feature=related
    http://www.filosofico.net/leopardidifestaa.htm
    http://www.youtube.com/watch?v=pkT0-kt5cqI&ob=av3e

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  3. Tom Waits - Temptation
    (Alba nella clessidra)
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