SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

mercoledì 23 marzo 2011

Cosa c'entra in questa notte giovane

E se ti dicessi che ne vale la pena? chè gli impegni possono aspettare e questo pomeriggio, questa sera, questa notte aspettiamo noi. In macchina a sperare che piova? E se ti dicessi che sono tornata io? E fuori questo sole sgangherato, sbandato, sbadato, svogliato, spavaldo, sdegnoso, sordo, che non lo capisce mica che io ho freddo comunque e mi sta bene così. Stanti così le cose anche un bel "crepa amore" avrebbe fatto la sua dignitosa figura. Del tuo disegno hai sbagliato solo un dato: non progetto, ma persona. E io a questa tua partita non gioco più. E la pazienza l'han terminata in qualsiasi distributore. E io voglio sentire rumore. Sentire il silenzio di quella sera nel tuo sorriso che muove, che muore, in smorfia di labbra. Sono tornata: sto partendo... con le mie bottiglie vuote cui appiccicarci su i fiori secchi di una primavera incallita che va avanti, stordita, ma non mi coinvolge. Non mi comprende. Non mi ci faccio avvolgere oggi.

Perchè quando tu vivi a me prende la malinconia? Egocentrica al punto che passo, col pennarello, di punta, di piedi, ad inserirmi in ginocchio in ogni quadro, magari anche di lato, col profilo colato sugli occhi, col mio voler essere che ci ha stancato. Pure me, a tratti.

Era la mia spirale ciclica inversa, in versi: chissà se tu, ragazza, leggendo un libro scritto da qualcuno che si innamorerà sulle mie righe come fossero autostrade per raggiungermi, scritte, invece, leggendo lui che si era ispirato all'uomo che ha sfiancato le pagine ad amarti, chissà, se per il tempo di un quadernetto stropicciato, ti sentirai come di capriccio aggrovigliata in un pasticcio, su carta, senza accorgerti vicina; comprenderai quei suoi gesti sfasciati; comunicherai, con il suo amore fatto a pezzi, tutto, senza che nessuno sappia niente. 


h.n. 11.49 - 23-3-11 


(Il mio pensiero - Luciano Ligabue)

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