SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

domenica 6 settembre 2009

Esther tenta ancora

Esther avrebbe potuto e forse dovuto finirla. Finirla di pensare ai tavoli di legno dandogli un'anima, finirla di costruire i suoi mondi di fantasia e sogni di fiducia nelle persone chè tanto risultava aumentarle dentro il cinismo come a un po' tutti quelli che erano stati almeno una volta a fare l'autostop in strada. La finisse dunque! Si fosse presa quella birra dal frigorifero, il tavolo certo non se ne sarebbe sentito ferito, al massimo un po' più ingombrato, invece Esther avrebbe evitato di confidare ancora se stessa al prossimo. Solo ai fogli: quella avrebbe magari dovuto e forse in effetti potuto essere la regola. Soli, i fogli. Un po' di sano realismo non avrebbe fatto male a nessuno specie se alla vigilia di un giorno in cui sarebbe stato, forse, fatto progressivamente impazzire un uomo. Fottitene, perchè no? Lo fanno tutti e tu, Esther, non sei migliore di nessuno di loro. Raggiungili, piuttosto, in quella moderna arca di specie tutte uguali e guardati intorno, non credevi che il comandamento "osserva per imparare", insegnato dai tuoi, volesse dire questo? povera ingenua che sei. Solo con i fogli, soli come i fogli, soli con i fogli. Se no come fai a farne accarezzare gli angoli al vento ed appoggiare sopra a quelli raggruppati negli elastici e dentro ai cartoncini, la mano soddisfatta e nervosa? Gli istinti vanno governati con la ragione, ma le emozioni sono emozioni. E mentre tu, Esther, hai ritrovato i tuoi braccialetti e non li togli prima di andare a dormire, ti domandi che ci avranno trovato in te gli uomini che ti hanno amata per quello che sei. Forza quando ti sentivi fragile di corde scoperte e suonate senza prudenza. Tenacia finchè non ti ostinavi ad approfondire il tuo non esserlo. Fedeltà a dei principi affinchè il metterli in discussione o no divenga questione d'interpretazione. Oppure amore, amore, amore sfrontato, ingenuo, beota per quanto sincero, ma attenta! Solo laddove insieme ti avessero indicata la via dell'egoismo o di un pensiero individualista, consiglio di tanti verso di te eh, Esther? e perchè per una volta non lo pratichi e te ne sbatti come con i tuoi battenti ti ha, solo ieri, il vento insegnato la buona maniera? "Il vento filtrava. Ho giocato con lui, ma i suoi fischi non mi hanno sedotta nè spaventata". Esther, stavi scrivendo una lettera, un romanzo, un trattato? L'importante era la tua mano sul tavolo, sgombro o piovra di aggettivi che fosse, con i braccialetti a tocchettare mentre si appoggiano; soddisfatta? hai potuto scrivere anche di quei tocchi: ti avevano toccata pure quelli. Sei proprio tanto sensibile, mia cara Esther. Hai sempre una biro blu ed una nera, ma ne puoi scegliere una soltanto e pure quando t'inventi a matita è solo, nel tempo, una scelta sbiadita.

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