SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

giovedì 3 novembre 2011

La recidiva

Ad un compagno di viaggio,
perché le promesse si mantengono
e perché non me ne sono dimenticata.

Perché i sogni s’inseguono
e a volte succede che ti sbagli,
e a volte succede che cadi.
E pure che quegli stessi sogni ti deludono
o sembra proprio sia così.
Anche se è bello e ci piace, sognarli.
E continuare.

E allora finisce che non ci si crede più
e che hai solo voglia di ricominciare da capo
e cancellare il passato.
E smettere, chiudere, con tante cose.

Che importa se sono persone.

E fa male. A volte fa veramente male.
Ma fai finta di nulla e te ne vai.
Che ti costa in fondo?
E dimentichi, e cancelli.

E sogni
di ripartire solo in un nuovo viaggio,
e magari ci riesci anche.
Allora rimani più deluso ancora,
ma tanto dimentichi.
E cancelli.
Che importa?

Poi succede che si cambia
e non si vuole ritornare sugli stessi errori,
ma questo succede sempre,
lo sai.

Poi ti senti intrappolato
ed è qualcosa che non senti ti appartenga.
Non senti troppa forza dentro quella storia,
quell'amore che si svaluta piano piano,
che perde senso, e colore,
calore.

E il "prima" non te lo ricordi più,
o forse non vuoi, ma che c'entra.

E succede che in questo post-it c'è scritto altro:
ci sono esigenze, realtà,
situazioni con cui fare i conti
e voglia di evasione,
di cambiamento,
di uscire.

E succede che non lo capisce nessuno:
cosi sembra,
cosi è.

E hai voglia di evasione, di cambiamento, di uscire,
ma ci sono anche realtà, situazioni
con cui fare i conti.

Realtà: le più assurde.
Ti senti cosi solo a volte.
Poi scovi quel che cerchi
o qualcos'altro,
ma qualcosa
in altro.
E allora...ne vale la pena?

E succede che vicino, in tutti i sensi,
qualcosa alla fine grazie a dio lo si trova.
E ci si sta bene.
Davvero.

E allora i ricordi svaniscono
o si allentano
come nodi non troppo stretti,
e anche se fa male
si finisce per ricominciare,
cambiare.

Senza commettere, speriamo,
gli stessi errori.

Voglia di evasione, voglia di vivere.
E non di lasciarsi e farsi vivere.
Voglia di essere se stessi, finalmente cristo!
Bene o male che sia.
Con difficoltà alla portata.
Più "normali".

E anche se ti viene da chiederti cosa sia
questa benedetta "normalità",
non farlo,
non stanotte,
non in questo giorno dalle luci scure
e un po' perverse
nel continuare
ad illuminare lo stesso cielo.
O forse uno un po' diverso.
Sempre diverso,
ma pur sempre un cielo.

Ostacoli: e non hai più voglia di sentirne parlare.
Tempo insicuro, bastardo, e tiranno come sempre.
Ma non ti provoco,
ho solo voglia di vivere,
e di cambiare un po’, come te.

Per essere
quel che sono.
Vivere.

Non mi divertivo.

Abbiamo parlato di destino insieme
anni fa.
Ci abbiamo creduto.
E adesso poi
poi succede che
è sempre la stessa musica
e hai voglia/bisogno di libertà.

Silenzio,
mancanza di comunicazione,
assenza di parole,
nessun rumore che distoglie
l'attenzione.
Solo con te stesso,
con te solo i tuoi pensieri,
unica cosa che davvero possiedi.
Pensieri che sfuggono,
che nessuno ti potrà toccare.
Concetti, giudizi, idee.

Poi succede che qualcosa
continua
e continua
ad esserci,
ad esistere,
a vivere
e ti chiedi perché qualche volta.

O preferisci non chiederti nulla più.
Perché un problema è proprio quello.
Continue domande,
ricerca,
e le risposte sembrano cosi lontane.

Ma non è mai troppo tardi.
E non è un invito,
è un riassunto.

.

(2000)

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