SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

domenica 10 giugno 2012

208


Una botta in testa ed ho creduto ad un furto.  Ho perso i documenti o me li han ritirati quando m’han fatta accostare. E' difficile fermarsi quando si viaggia ai 416, non ne ho la forza e non posso chiedertela.  A quelle facce di vigili senza divisa, nei cinque minuti concessi, avrei detto così:  

Raccontami di quell'alba che non rimanda mai il suo arrivare, un bicchiere di caffè i colori che cambiavano, la polvere di terra che sporca i polmoni. Raccontami di quella notte in cui avevi voglia di fare l'amore e la luna non ti ha corrisposto. Di sguardi incontrarsi senza divieto di sosta. Attimi che non sapevamo. La legge non ammette ignoranza e allora raccontami dell’andarcene ubriachi giù per la campagna finta che non finiva mai. Raccontami dei nostri capelli a letto come polipi e seppie intrecciati, l’indulto di un treno in partenza. Com'è vigile. 
Raccontami le mie dita di estranea messa al muro inchiodata ad ogni fotografia. Chi intende immettersi nella circolazione deve assicurarsi di non creare pericolo. Raccontami del ridere scansando il vino. E' vietato guidare in stato di ebbrezza. Raccontami di quando eri già uno dei miei Jack di fiori in un gioco d'azzardo. Del gatto, delle unghie, dei baci, degli occhi, tra istinto e raziocinio, tra accendino e mani. Occorre tenere una distanza di sicurezza tale che… Raccontami dei trucchi da clown triste in prestito nel sentirmi darkbaby davanti al tuo campari&gin. I conducenti devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti. Degli schiamazzi alle finestre della festa. Durante la circolazione si devono evitare rumori molesti. Del sarcasmo e dello scoprirci quasi uguali. Di quanto siamo fatti di versi e musica e sguardi sulla piazza. 
Ed anche dei capelli bagnati prima del primo fiasco, dopo che ho vinto la sfida e hai pagato con la tua maglietta bianca. I bambini devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta adeguato. Raccontami del tetto su cui volevo restare e della platea a sedere. Raccontami di cosa c'è stato, ma raccontami che non è passato. 
Raccontami di quando mi hai presa in braccio o in giro e del braccio, raccontami del braccio affianco a un braccio, mentre scrivevamo ed il tuo strappare il foglio ed il mio farti leggere dal tuo palco che lo avevi buttato e battuto. Ti racconto: voglio il contenuto del foglio stracciato o i miagolii sul tetto e te, emozionato. La circolazione per file parallele e' ammessa con due corsie per senso...  
Non raccontarmi del biliardo lasciato lì, ma dei tuoi palleggi con tutto ciò che t'è capitato a tiro, del tuo vestirmi di un giubbotto nero e di quanto ogni tocco mentre ti ero addosso su quella sedia è stato vero. Della strada che credi abbia perso o che credo tu creda. Anzi, raccontala a te stesso. Per sosta di emergenza si intende l'interruzione della marcia nel caso in cui.. Raccontami di quanto ti sono vicino. Raccontami com'è bere un bicchiere d'acqua come fosse vino. Raccontami se vorresti tornare in ognuna di queste situazioni. Raccontami le opzioni, le alternative che mi hai concesso. Io ti racconterò allora della faccia su quel cesso. Raccontami della volta che smontavamo da cavallo, ognuno un po' più solo. Annullato. Del nulla mi hai già raccontato, raccontami del trovarsi. Che effetto fa dopo? si annulla? E di quando hai bucato. Racconto dei miei buchi, di quando Kay è stata lì, ma tu non mi rispondi e fai finta di non aver letto o vai a letto senza chiederti cosa ho scritto. 
C’era quell'aria che per noi condannati era l’ultima sigaretta. Una fa bene ed una male, ma raccontami tu quale, quale fotografia vuoi ricordare? Nel pronunciare sentenza per un delitto commesso con violazione delle norme… Raccontami di te che non so se ne vuoi parlare e poi raccontami di quei pantaloni bianchi in casa tua, colori di gonna di donna nell’orto, del tirarsi dietro le foglie, i cuscini. Del punto fino al quale ti sei esposto, del posto: erano quelle le distese di grano? Raccontami se sono stata un appoggio o un seggio dove votare in segreto la prova di una tre giorni banale. Se nell’azzardo abbiamo bluffato bene. 
Ti racconterò di quando ti ho spiato sentirti indifeso. Difenditi. Raccontami di quel tramonto in cui ci hanno chiamato i tuoi. Dei silenzi con cui dirsi. Delle relazioni così facili così difficili così facili. Del vedermi tra i pupazzi della tua camera mentre diviene teatro. Ché ci sono volute 24 ore e labbra sulle facce. Respirarci vicini. Un"vieni qui" addormentato, di tutti gli attimi in cui hai intuìto. Dell'intuito in illusioni vissute. Raccontami di due ad un finestrino a dare numeri e farci matti. Siamo stati in libertà non vigilata. Stavi facendo un servizio allo stato?

(23/8/07 ore 22.58) 

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