SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

domenica 10 giugno 2012

Odio, Madame. Servitevi dell'odio.


Ti chiedevo una lettera... non è mai arrivata.
P. M.

"Chiedermi di scriverti una lettera non è previsto. Le lettere chiedono loro di essere scritte quando è tempo. Visto che però tu e questo foglio mi avete posto la stessa richiesta in coincidenza e che mi sei simpatico vedrò di accontentare un po' tutti. Primo il mio bisogno.."(da: "Sogni a metà", H. N. - 2/7/2010)


Quelle vostre cartelline da regista; i fidanzati che limonano tutto il pomeriggio sulle panchine della primavera, li odio e mi fanno tenerezza. Odio e amo questo perenne effluvio d'inadeguatezza. Per me, che con le illusioni ci gioco fino a farne ossessione e non scorgo differenza tra quelle e il presente e occasione, la febbre è cartello di divieto che brucia.

Sono venuta per i diavoli.
Appese, decine di cordoncini fanno allegro il cappello. Ho scelto da tanto, bimbo: il desiderio che trascina piuttosto che la cedevolezza; il desiderio e più nessun suicidio dentro ad una convenienza. Se ancora ti sono fantasma a spaventarti in casa senza esserci, è solo per l'inganno di questo tempo matto che trattiene le età e le incastra, rimanendo sgomento. Ho scelto, piccolo. Io non mi mento. Io non ti sento. Ho scelto il mio vento e non me ne pento; non c'è 900 che ci abbia redento, è un muoversi lento, ma a stento l'ho spento. Attento, io tento e spavento, dissento e argomento, rallento, rammento e riascolto l'accento che ho
nascosto da qualche parte, che vien fuori giusto quando m'infurio.
Senso d'impotenza, un cazzo. Io la odio. A lei rinuncio, la rifiuto, m'imbarazza, cambi faccia, cambi veste, si converta. 
Piccolo, non posso rimanere a cullarmi di te. Dentro c'ho un mondo. 

Sì, Paco sto scappando. Non meno ottusa degli angoli in cui sbatto - sbam; non meno di queste mura che rifuggo. Pareti di scritte enormi che domandano senso e non se ne capisce il verso. Smetto così di chiedere se siamo sulla stessa barca: ognuno è solo e libero dentro la sua e com'è bene sia ci si è semplicemente incontrati come tutti
quei forestieri che s'agganciano per svista passandosi testimone di staffetta uno sguardo soltanto e poi si aspetta. Si aspetta che accada qualcosa. Ti dono le ore che ho qui, spendile per immaginare o come ti pare.
Io ci pago la sensazione di vivere vite parallele, migliori della mia. Distanti dalla mia. D'istanti, nella mia. Più vicine alla mia, della mia. Ma non è mica facile, sai? tener l'equilibrio prendendosi tutti gli aliti demoni cui vuoi andar incontro fedele all'istinto, fedele a te stesso. No e poi cadere, tuffarsi a mare, non sapere nuotare, tornare su con l'onda che sale e aggrapparsi da sé alla zattera di legni legati da corde e da gambe di pianta, tant'è.

 La bambina dalle lunghe trecce ha calzette a righe e scrive coi piedi. Vagheggiando, l'ho sognata andare ed ho sperato, proprio adesso ho sperato, che stesse correndo da te.
Parcheggia. Attendi ancora un secondo, Malinconia, mordicchialo piano l'orecchio e fai scorrere questo barlume di emozione rimasto lì. Portatelo via, manda via le scintille che hai negli occhi, falle addormentare, abbassa le saracinesche. Ma sì, magari dormi, mettiti a dormire. Per poi poterti dire che era giusto allucinazione da collezionare, da mantenersi caldo il mattino, da far scivolare dentro il fischio di uno zufolo che in questo pomeriggio incredibile chissà perché non smette di suonare e proviene da lontano, lontano che non lo puoi decriptare, lontano che non gli puoi sfuggire, lontano che lo puoi solo sentire come prove di scena che non son più da toccare. Buone per uno spettacolo unico, che non riuscirò a vedere. Che poi non so... alla fine ce le hai le tende in casa o no? Ora le provo a tirare.

Sta nevicando. Sta nevicando polline e non sono allergica. Tra poco, come sempre, mi rincorreranno tutte le richieste, ma prima mi hai pettinato la testa per un'ora piena tanto che i campanili di qui se lo ricordano ancora.
La bambina dalle lunghe trecce, sul balcone, di fronte l'ho guardata. Tenace e burattino con un filo di paura ed uno di profumo ripeteva sempre lo stesso giro
di note rievocate forse per il saggio di scuola, forse per non sfigurare, forse per languore, che muove nello stomaco ma non è mica fame. 

(20.04   15-5-12)


1 commento:

  1. http://spiraleciclica.blogspot.it/2010/07/sogni-meta.html

    http://www.youtube.com/watch?v=l8TgzKlxeMA

    Ma tu mi vedi qui crocifisso
    al mio odio e al mio amore.
    (Guido Ceronetti/Catullo)


    http://www.youtube.com/watch?v=2-AYrGoNZGw

    La seconda moglie di Dostoevskij racconta che chi veniva a comprare le copie del romanzo "I demoni", spesso ne storpiava il titolo. "Qualcuno lo chiamava Le forze nemiche, un altro diceva «Sono venuto per i diavoli»[...]'.

    http://www.youtube.com/watch?v=H5FxQSgpsmc

    « Ma una donna ha continui impedimenti. A un tempo inerte e cedevole, ha contro di sé le debolezze della carne e la sottomissione alle leggi. La sua volontà, come il velo del suo cappello tenuto da un cordoncino, palpita a tutti i venti, c'è sempre un desiderio che trascina, e una convenienza che trattiene. »
    (Madame Bovary, G. Flaubert)


    « Ogni tanto mi viene in mente che molti di questi stessi giovani delinquenti, che vanno attualmente in putrefazione, finiranno un giorno per diventare degli autentici e solidi počvenniki, e cioè dei veri russi? Quanto agli altri, che finiscano pure di marcire! Finiranno pure per tacere anche loro, colpiti da paralisi. Ma che autentiche carogne!» (F. Dostoevskij)

    Peppino: Sai cosa penso? Che questo aeroporto in fondo non è brutto, anzi.
    Salvo: ma che cosa dici?
    Peppino: Visto così dall'alto.. Uno sale qua sopra e potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell'uomo...e invece non è così. In fondo tutte le cose, anche le peggiori, una volta fatte poi si trovano una logica, una giustificazione per il solo fatto di esistere. Fanno 'ste case schifose con le finestre in alluminio, i muri di mattoni vivi,.. mi stai seguendo?
    Salvo: eh.. ti sto seguendo..
    Peppino: ..i balconcini.. la gente ci va ad abitare e ci mette le tendine, i gerani, la televisione. Dopo un pò tutto fa parte del paesaggio...c'è. Esiste. Nessuno si ricorda più di com'era prima. Non ci vuole niente a distruggere la bellezza.
    Salvo: vabeh, ho capito, ma allora?
    Peppino: Eh, allora... allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e 'sctè fessarie,bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla.
    Salvo: La bellezza?
    Peppino: La bellezza, è importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto.
    Salvo: Senti un po', ma che ti sei innamorato pure tu come a tuo fratello? che c'è, un'epidemia in famiglia magari?
    Peppino: [...] Cioè.. questi giovani si innamorano e subito s'accasano, fanno capanna. Ancora non sanno niente di quanto è grande il mondo...non lo so.
    [..]
    Salvo: ma guarda mi sembra abbastanza normale
    Peppino: E' normale infatti...io la invidio questa normalità...io non ci riuscirei ad essere così.
    Salvo: vedrai che appena incontri la ragazza giusta ci riesci
    Peppino: non lo so, può essere.


    http://www.youtube.com/watch?v=iE0mzmZXEdU

    http://www.youtube.com/watch?v=_4Qb9shTH40

    http://www.youtube.com/watch?v=BizZsvswXrg&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?v=L0us3pVoffo

    http://www.youtube.com/watch?v=kTdUGJvmnsA

    http://www.youtube.com/watch?v=R2ygbFgnTWk

    http://www.youtube.com/watch?v=8Y448Q_G0O4

    https://www.facebook.com/video/video.php?v=445094902186159&saved

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