SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

domenica 10 giugno 2012

Rossetto


Intervista.
- "Lei quando scrive di solito? In quali momenti?"
- "In bagno. [pausa] 
Allo specchio, mi capita davvero spesso. Magari mi sto truccando e scrivo col rossetto o la matita sul riflesso. Poi m'incazzo. 
Perché il mascara va via a gran fatica e perdo un mucchio di tempo per riavere il foglio bianco. Un mucchio di tempo a strofinare via i pensieri. 
Lo so, basterebbe andare in cucina dove ho sempre un notes pronto. E invece no perché rimanere con il trucco solo a un occhio mi destabilizza, sa? Provo allora a ipotizzare e memorizzare parole d'ordine. Sì, per ricordare: poco dopo, di là. Provo a numerare dei punti. Lo faccio per accertarmi di non dimenticarne indietro nessuno e sto a scervellarmi affinché ritorni la parola, qualora i conti non tornino. Però poi [crisi di rabbia], scompaiono! Loro scompaiono lo stesso dalla mente! E dire: basterebbe un istante, ma loro capiscono... pss [sottovoce] capiscono che la penna è un retino che pesca parole nell'aria e si tramutano, mi ha capito? evanescenti, sfuggono, gridano, ululano nascondendosi nel vento [crisi di panico] e io, torno in bagno, ma non vedo. Qualche volta prendo anche lo specchietto più piccino, dalla trousse sul lavandino, e lo uso a mò di lente, ma davvero... Niente. [Quasi piange, si dispera] Ripercorro il sentiero della mente costellato di idee-cespuglio, ma più nulla è in mio pugno. 
No, non posso. Non si può giocare in continuo all'acchiappa-fantasmi. Perdo tempo, mi capisce? tempo. [Fuori di sé] E magari sono lì che mi trucco da troia per un film in costume e... eccolo... se ne arriva il pensiero, quieto, mite bussa tutto ingenuo chiedendo solo un posto caldo dove esser appuntato. Subito! Mi capisce? non posso. [Mite, dispiaciuta] Con gli occhi viola e neri non posso parcheggiarlo sul mio foglio giallo, sul mio specchio giallo. 
Se ne arrivano sempre così, insieme, demoni in branco, in fila o per mano, anche ballando a girotondo, mi fanno capolino nella testa e io, io con le mie lune, è come vivessi - si figuri - perennemente dentro a quel momento - lei lo sa - in cui l'attore lascia il suo personaggio e fa l'inchino, di solito tira un sospiro poco dopo. Ma lo vedi, lo vedi che gli esce dagli occhi qualcosa! Quel suo bel fantasma. 
Allora io di solito che faccio? Mi prendo una coperta dal divano, me la butto sulle spalle, mi ci avvolgo tutta, tutta. Lascio fuori solo gli occhi. Mi acquieto, mi siedo. E prego. 
Prego la luna buffona di darmi pace, almeno un'ora.


(Dedicato a P.M.)

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