SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

martedì 6 dicembre 2011

Oceano d'inizio estate

Poteva essere il 10 di luglio o no, ma mi ero svegliato con ancora il sonno negli occhi: quella era l'aurora della mia nuova estate. Certo il sole non avrebbe tardato ad alzarsi e si sarebbe riproposto nei suoi esercizi calcando la scena agli occhi della gente. Non posso dire d'aver scelto aria più sobria ancora intento nella stanza sul letto in bianco e nero nei 45 addominali che mi avrebbero confermato d'essere già o ancora presente a me stesso.
Rialzare il bicchiere di vodka rovesciato sul tavolo nella polvere dell'altro giorno ed una mano tra i pelucchi della barba, non più d'un minuto, per non darmi tempo di controllare più su, nello specchio davanti, le mie labbra che si aprivano in un sorriso sfuggito.
Poi a passi incerti e sguardo lungo tra le le barche cercando la mia per scoprire se sorriderle e partire nell'aria umida o trascinarmi ancora qualche metro stretto fino ad attraccare uno sbadiglio e meno silenzio all'insegna GLASS che immaginavo ancora accesa da ieri. Eppoi avevo fame, anche.
Salsedine e solitudine riempivano ogni anfratto dell'oceano, buio, quasi fosse rimasto estivo o imbronciato ed era tutto lì.
Quasi le 5 di quella specie di notte blues con lo sciabordio di ogni onda che continuava a lambire ineffabile il pontile come il tappeto di accordi di Bloomfield a tenere il tempo nella testa e togliermelo un attimo dopo aver solleticato le mie identità passate, le lacrime dimenticate, i sorrisi compiaciuti, ma risultati risibili a quel cielo che non so riassumere tanto l'ho lasciato immenso.
Sembrava di assistere ad un concerto; un modo come un altro per dire che quel tipo di cartolina è pur sempre uno spettacolo dentro agli occhi di un amante perduto con il remo che gira in mano come fosse un cucchiaino in una tazza all'ora del the.


(24-11-2007 ore 20.47)

2 commenti:

  1. anche quando scrivi non in prima persona (e è già una rarità)la descrizione che usi nel descvrivere le atmosfere sta a significare che comunque tu c'eri....bravissima

    RispondiElimina
  2. Ti rispondo così: http://spiraleciclica.blogspot.com/2009/07/luomo-che-urinava-birra-di-birra.html

    RispondiElimina

Dicevi?