SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

lunedì 26 luglio 2010

La ragazza della sceneggiatura

Seduta sul divano accanto a me
mi racconta la sua sceneggiatura
o la sua vita: è impreciso il confine
tra sogno memoria invenzione e realtà:
è tutto vero mentre lo racconta
e soprattutto
rimane vero dopo raccontato.

Le nostre spalle, le nostre braccia distano
qualche centimetro: se lei s’avvicina
sento un calore come quando sfiori
un ferro acceso: avverti il pericolo
di ustionarti, se il gesto non è attento,
se non è misurato. E mi accorgo
che mi allontano, sorprendentemente
– seppur di poco – mi allontano, mantengo
quei centimetri, scivolando più in qua.

È una precisa sensazione fisica:
non è dentro la testa, è sulla pelle.

Poi però, mescolando fogli di appunti
scarabocchiati e disegni e libri aperti,
le nostre braccia aderiscono così
come se non avessero voluto
e non c’è più quel calore violento:
il contatto non brucia, ma nemmeno
è tiepido, né freddo – non c’è differenza
di temperatura percettibile, quasi
non si sa di toccarsi.

Allora anch’io le racconto qualcosa
della mia vita.



Carlo Molinaro

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