SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

venerdì 2 luglio 2010

Sogni a metà

"Chiedermi di scriverti una lettera non è previsto. Le lettere chiedono loro di essere scritte quando è tempo. Visto che però tu e questo foglio mi avete posto la stessa richiesta coincidentalmente e che mi sei simpatico vedrò di accontentare un po' tutti. Primo il mio bisogno.."

Non era un bisogno e, in cerca della parola corretta, avevo finito per accartocciare la lettera in una delle tante palline di carta ad accumularsi come sul tavolo di qualsiasi buon film in cui un personaggio s'impegna a scrivere qualcosa.

Forse non avevo neanche voglia d'epistole e d'amore e non perchè non provassi ancora una vera e propria esigenza di sentire lui vicino, ma perchè mi mancava l'urgenza di dovergli comunicare di me, dei miei pensieri.
Nemmanco mi sarei messa a ritrarre il profilo dei miei sentimenti su carta per il piacere di giocare con le parole perchè pure di un puro esercizio stilistico avevo quasi integralmente perso il senso e sarebbe comunque stato rischioso laddove alle parole si fossero fatte corrispondere dichiarazioni di sentimenti.

Lo avevo conosciuto durante i festeggiamenti seguiti ad una cerimonia cui ero stata invitata da mia cugina e non so bene per quale genere di rapporti lui fosse lì. Non lo avevo mai incontrato in precedenti occasioni, ma è anche vero che in quella famiglia s'era sempre seguito il vezzo di considerare "amici" tutti coloro che dopo una scarsa manciata di mezze giornate non si fossero, ancora, allontanati dagli atteggiamenti tipici di quella gente e che io, ad esempio, mal sopportavo da tempo. Ebbene, queste abitudini non erano dovute ad un moderno promiscuo intendere le relazioni, bensì all'esaltata e per qualcuno evidentemente esaltante necessità di dimostrarne una qual si voglia forma non essendo mai riusciti nella vita a mantenerne una che fosse sincera, neppure con prole e consorti. Analisi sociologiche più o meno dritte o inerenti alla situazione che vivevo non m'interessavano.

Lui era a quella festa, con la camicia bianca sbottonata di tre e gli occhiali da sole a coprire la luce che mi piacque inventarmi nel suo sguardo, la schiena appoggiata alla ringhiera del terrazzo e un insana attrazione col manifestare carisma in minimi gesti; io c'ero stata; ci eravamo incontrati e non me lo toglievo dalla testa e spiavo un poco i discorsi fatti alla tavola di casa dei miei nonni laddove sentivo che trattavano di lui. Recentemente dell'affascinarmi erano stati artefici i fatti e forse, per il resto, solo lui. Ecco che l'altrettanto potere di seduzione, pari al puro stato delle cose non corredato da opinabili opinioni di sorta, che lui da me riscuoteva, alla tavola e di fronte ad un mio mal celato interesse verso l'oggetto della conversazione che non mi vedeva, per altro, coinvolta, s'era in effetti già reso oggetto di loro traduzioni improprie che lo vedevano addobbato di immagini tarocche raffiguranti una improbabile me in preda a un - forse da quei paventato - innamoramento fatale.

La misi sul piano dell'ironia come probabilmente sempre sarebbe comodo fare con individui coi quali un tentativo di confronto maturo non è in vero fruttifero nè proprio possibile.
Mia cugina invece prese intanto a telefonare proprio a lui forse per cercare in me un qualche barlume di gelosia che non poteva cogliere visto che non ne manifestai o la scintilla del sentimento che già mi vedevano vestire senza che fosse niente meno e niente più che una sola, solo loro, illusione.

Un paio di risatine ed un telefono messomi in mano.
Avrei potuto incominciare in quell'istante a presentargli la lista dei documenti, che un amico mi aveva raccomandato di non dimenticarmi di richiedere, necessari per un attento studio preventivo di fattibilità, rispondenza, impatto ambientale, praticabilità, feedback, norme ISO, conformità al CCNL, quality control, target analysis, effect management, misure di sicurezza, uscite di emergenza, test beta, gamma, delta, omicron, zeta, rescue, recover, ripristino condizioni iniziali, CTR+ALT+CANC, task manager, verifica materiali, verifiche spirituali, resistenza alla pressione, alla torsione, attestato NACCLA [=NonAndràComeConLAltro], certificato antimafia, certificato vaccinazioni, certificato che mi ami anche tu se no mi fermo prima di cominciare, garanzia ricambiati o risanati, polizza kasko-(solo-se-kaski-tu).

E' ripensando a quel momento lì che ho capito che non mi sarei trasformata in una delle donne di Leonardo perchè io viaggio da sola.

Le donne di Leonardo sono due e a condividere un uomo com'è lui forse loro si trovano bene. Oppure si contendono il tempo da dividere con lui e tra loro invece nemmeno un saluto se s'incrociano in strada, pure se sanno.

Io ho tradito due volte ed in tutt'e due le circostanze non un uomo, ma la sua convinzione che io stessi facendo il suo viaggio o un percorso con lui. Non aveva compreso ancora; nemmeno ho potuto spiegargli meglio. Prima mi firmavo sua e non ho mai mentito. Eppure non aveva capito, no.

Faccio incontri interessanti e nessuno ch'è ancora riuscito a fermarmi.
Menomale.

(cappello a cilindro - per non rallentare)


h.n.
2-7-2010
14.57

1 commento:

  1. E non è facile capire, in particolare quando ci si firma "tuo", "tua". Una volta lo facevo, ora è da tanti anni che non mi firmo più così, verso nessuno.

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