SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

lunedì 12 luglio 2010

Piango in faccia

Piango. L'ho fatto spesso per te. Talvolta a lungo. Anche iniziando da possibilità diverse rispetto alla tua faccia scolpita nella mia mente con sempre meno nitidezza di giorno in là. E non se ne va.
Neanche adesso che piango; una di quelle volte ch'è a lungo e non accadeva da tanto. Una di quelle che comincia per altro.
Mi chiudo la testa nel mio abbraccio quasi sempre se piango. Non me ne vergogno: sono gelosa di lei; protettiva; la amo.
- Da quando per amarsi bisogna proteggersi? - sembri dire tu - Poi te... te che ti basti da te...
E infatti. Infatti piango, oggi, perchè mi manchi. Mi manca che tu sia geloso della mia testa e protettivo di lei. Mi manca di mancarti quando non ci sono da mesi, e mesi.
- Ma io ti vedo sempre qui - mi diresti.
E invece non mi vedi. Eppure sono spesso o talvolta una sfacciata e mi metto al centro dell'attenzione prima che della scena. In teatro si dice che anche al centro del palco, se stai immobile, dalle sedie si recepirà chiaro come l'azione vera si stia svolgendo altrove. Invece no. State a guardare gente immobile, scene ferme da anni, ed io che vigilo con i miei segnali stradali sotto braccio e sul capo, resto nella mia ombra affezionata. Sono protettiva pure di lei anche se è libera di non cucirmisi addosso.
Piango, a lungo, anche per te e non alzo la testa perchè tanto s'è scossa al punto da aver paura che tu ci sia.
Se la alzassi, magari scoprirei che questa mano che m'accarezza non è di un lui, ma tua e che sei dunque qui come per magia di quelle dei film, che creo. Magari solo perchè penso che mi stai immaginando e non piango nei tuoi disegni, in quelli mai, perchè non ti domandi come sto: che son forte lo sai.
Berrei più d'un caffè con chi mi vede fragile, è per questo che scappate. Siete pochi e aver la forza di mettere le proprie debolezze in faccia al mondo e a sè è da ancor meno. Non da te che non sai come prendermi, non sai dirmi "basta" e alzarmi sostenendo il mio peso, non sai.

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