SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

venerdì 30 ottobre 2009

Con la mia assenza

Con la mia assenza


Avvolte in una pellicola
in cui ho voglia e non voglia di
restare incastrata.
Alzo volume e bpm sperando
mi venga dietro
il livello delle nostre conversazioni.
Senza crederci molto.
Vino nero ed una 1664 al fresco
mentre a tratti mi ci sento anch'io.
Nuova evasione?
Blocco il rewind di questa pellicola
sempre più sottile
e voglio incastrarti.
Basterebbe non bloccarlo, quel bacio.
Forse.
Un rewind che di bloccato non ha niente.
Così, Giulio, ti affosserò. Mi affosserai.
Decideremo quando lavare i piatti sporchi
che è già tardi
ma se sarà così per sempre, allora sarai
una foto importante
su una lapide ingombrante.
Poi di nuovo in quella pellicola
e rimango in quel sogno solo mio.
Oggi non voglio svegliarmi.
Voglio averti in quel bacio
come se fossi ancora mio per davvero.
Perchè lì lo sei.
E lo resterai sempre.
La fretta digerisce tutto.
Io no.
Oggi mi odierai,
ma nei ricordi m'amerai
di nuovo
e questa volta non sarà precario.
Chi tiene una gomma in mano
difficilmente fraintende.
Bisogna rallentare la frenesia
di pendente
perchè prima o poi si cade.
E non mi piace
quanto ti aggrappi al mio collo
e non alle mie labbra.
Perchè non respiro. Mi soffochi.
Esiste un test che ti dice
quanto mi conosci.
Vuoi percorrere le domande con me?
Non ti assicuro di darti risposte,
tutto quello che ti racconterò
e che vedrai
sarà plausibile
ed a un certo punto potresti puntare il dito
anche tu
ed urlare ch'è tutto un bluff,
gridare al gioco truccato.
Mi metto il nero sugli occhi
per scriverti meglio
per sentirmi ancora un giorno
la tua darkbaby,
Senza fingere un'unione
complice solo del bluff.
Se la viviamo così.
La birra l'ho rovesciata nel sonno,
speravo arrivassi a svegliarmi
in quel modo di cui ti ho già parlato.
Delirio alcolico nel letto di un fiume,
di birra, che scorre
mentre tu non ci sei
per costruire una diga insieme
evasione nuova?
spumante e fragole.
brinderò al nostro addio.
Accadrà in cantina
quando ubriaco d'altri profumi
capirai quest'Aria che manca
e laveremo quei piatti.
Gocce e lacrime.
Nel cristallo dei miei occhi
quelli che non ti ricordi più,
che non ti ricordi mai di guardare.
Magari mi addormento
e di colpo ti anniento:
giornata storta d'indecisione cronica.
Corro, perchè la pioggia non possa
raggiungermi. Scappo da ogni lacrima,
le svio? corro.
Perchè non voglio perderti.
Non voglio perdere nemmeno te, Giulio,
nè le gocce, nè le lacrime.
Perchè la pioggia non mi raggiunga
mentre la guardo strana,
neanche con una goccia.
Dimmi che prima, un attimo fa,
ero bellissima e farò l'amore con te
stanotte.
Dici che sono solo capricci?
e il tuo capriccio di buttarti dove l'hai fatto finire?
oggi Giulio, vaghi in incognito
non cerchi nulla
e a me rimangono scetticismo e noia.
Braccia che non ti raggiungono più.
Braccia al tramonto.
Perchè sono un albero, ma oggi non costruirò
la mia genalogia nei tuoi disegni.
Questa volta, anche?, ti avevo creduto.
Per te sono il fumo di una sigaretta spenta.
Evanescente come un disco dei Floyd
che poi ti trita l'anima.
Ma non per errore.
Io voglio la punta di un giradischi che graffi.
Voglio ricostruire ogni giorno l'LP.
Libera Passione.
Mentre mi rimane una goccia sola,
quella della rugiada regalata da questo mattino
ad una foglia di un braccio.
Che cade. Mentre non ti vede tornare.
Sei strano.
La notte di San Lorenzo non è ancora arrivata,
ma già mi perdo a contarne le stelle.
Forme e disegni
senza costruire poi niente.
Mi piace cancellare gli impegni per te.
senza conoscerti,
ma anche spostarmi quel ciuffo
per guardarti negli occhi.
E capire a che giochi.
Bottiglie di birra che ho dipinto
qui sulla scrivania
per ricordarmele
al posto delle crocette per le fregature
che ti sei preso. Che ti sei perso.
Mia madre si spaventerebbe
del mio essere me,
io già mi piaccio e non voglio piacere anche a te
se poi devo aspettarti
più del tuo arrivo.
Tanto sole da scottarsi.
Ed io ti sono qui vicino
e scelgo le parole nelle note,
e nel fiume.
Dì birra, perchè non è un fiume,
è birra.
Se ti sei scottato.
Forse non c'è di nuovo niente da capire.
Gioco rincorrendo le labbra
della bottiglia... che dipingerò.
A che gioco giochi?
come bambini. Non trovo la china
in questa vetrina. Adesso datemela
insieme ad un nome che ricostruisca
il suo destino.
Potrei, potresti, potremmo; potrei?
potresti?
riusciremmo?
e poi giù.
In un sorso provo a raccogliere tutte le parole.
E ingoio.
Cerco un alibi, magari il sesso.
Forse aveva ragione, vivo di alibi, ma
fraintendiamolo meglio.
Compongo il puzzle.
C'è anche chi i cocci li dipinge.
Per confonderli
o per imparare a rimontarli
in un quadro.
E' una reazione,
è una reazione ciclica,
è una relazione a catena.
So di non aver fatto male
da quando ho parlato con una donna
che importa se non era mia madre.
L'educazione a fanculo,
io, te e la voglia di sognarti.

h 8.24
(2007)

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