SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

martedì 6 ottobre 2009

scuole

conosco un po' quella solitudine, solo che per me era diverso. Io me la andavo a cercare e gli altri semmai pensavano di me che me la tiravo o fossi particolarmente misteriosa. certo a quell'età poi i ragazzini tendono a stare laddove e con chi il confronto è più facile...più spontaneo e senza troppi pensieri... non c'è ancora o almeno non tanto e non per tutti l'interesse verso qualcosa di diverso. lasciamo perdere com'è vissuta oggi la diversità che mi verrebbe da parlare di circo (sempre più la tendenza è quella, non solo oggi, ma perchè quella non è 'spontanea' e naturale veramente). mi venivano a chiamare i miei compagni di classe e non solo per farsi canne al liceo in folti gruppi....anche per cose che avrei pure potuto condividere ed in parte condividevo... ma per la maggiorparte del mio tempo io scrivevo le mie robe in qualche lezione e pure in alcuni intervalli se non ero in presidenza a far casini :) o con le rappresentanze studentesche. necessariamente l'opinione generale era che fossiì 'stramba', ma ricordo anche di quando nell'ora di religione trasformata in ora di 'relax' e chiacchiere sulla vita della classe, il prof. chiedesse ai miei compagni quali ragazze gli piacevano o robe del genere e, mentre io ero tutta intenta a farmi i cavoli miei ancora una volta, sentivo a gran voce il mio nome sulle bocche di molti e mi stranivo io, per prima. la tipa che faceva più l'ochetta della classe era offesissima e loro spiegavano al prof. che ero più seria, che con me si poteva anche parlare, che si vedeva che ero 'diversa'. insomma ci sono i pro e i contro. a ognuno il suo punto di vista su quali vedere come gli uni e gli altri, ovviamente. credo che molto - per me - derivasse da interessi e priorità di ciascuno. io avevo il mio amore da liberare dalla morsa dei miei a cui scrivere lettere, avevo i miei autori da leggere, avevo le mie schede di filosofia da fare, avevo da pensare allo spettacolo di teatro che aveva due prof. registe che non avevano estro, avevo da pensare alle rivoluzioni studentesche da riempire di senso e alle autogestioni 'allegre' per cui mandare lettere al preside pur di farle chiudere. certo non avevo grande interesse allora per occupare anche solo i dieci minuti degli intervalli a girare nei pressi del bar per squadrare la popolazione maschile dell'istituto che poi, ogni tanto, ho fatto pure quello.

è chiaro però che così scegli di porre tu una distanza perchè hai altro per la testa o per timidezza o ognuno c'ha le sue e qualche volta è scambiata per filtro.

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