SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

mercoledì 15 giugno 2011

non sense - mon sense

(sabato, 28 giugno 2008 alle 12:15)
Se fossi un pochino più fragile, un battito di ciglia e tutti i semafori sarebbero rossi insieme.
Forse piangerei ogni notte anzichè buttarle dentro lacrime d'inchiostro soltanto.
Se fossi meno io non vi accorgereste della differenza perchè allora trovereste quotidiano il mio chiudere gli occhi e fermarmi ad ogni incrocio. Sarebbe isteria concentrata negli attimi sbagliati, quelli di quello sbattere che oggi è d'ali. Anche senza averle.

Dipingerei la linea della strada dritta contro i muri che ergi tu, anzichè costruire casa mia, nostra che sia.

Invece resti una pagina di appunti in un quaderno buttato più in là. Non ti permetterò di scrivere, starai incantato a leggere per il tempo che dureranno quei semafori, poi andrò via con le ali che non ho, nella casa che costruisco con le righe e che tu non sai.

Rimani una luce sul mio guardrail sbilenco.
Incrocerò gli occhi per guardarti solo per quel secondo prima di oltrepassarti e sarà ubriachezza della stessa vita che mi ha portato a volerti.

Un solo lancio del dado e tu sei già qui senza che ti abbia immaginato. Non c'è stato sogno, se non dopo, scrivevo fuori dalle righe e un po' a casaccio. I cartelli mi suggerivano messaggi d'amore.
Non ti ho creduto e mi avevi già spianato il sentiero.
Quelle pietre di anni fa rimaste lì, il crocicchio dove ha origine il blues. Altro che pancia! Cespugli ai lati di musica in divenire mentre avanza sterrata l'entrata nel tuo campo di carte male appoggiate.
Sono sempre con lo sguardo in alto ed il mento sopra il pugno, quello che riservo allo stregatto mentre rincorro le ombre e ci gioco alla corda.
Gli equilibristi giocano con le parole ed i toni di voce. Tu puoi conoscerli solo quando mi sentirai piangere e inizierai a scoprirmi.
Sempre più.
E allora sì che sarò meno fragile ancora, ma non avrò battuto la testa come te nel cercare seduzione e deduzione sedata alla mia calligrafia storta. Ho appoggiato il cappello.

Buongiorno.

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