SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

domenica 19 giugno 2011

La lettera che non scriverò mai

(19-8-08 18.25)


Ad H.
Mi rivestivo solerte... 
Non ho visto la faccia dell'uomo che mi aveva violentata; 
non l'ho vista: era strappata. 
Voi avete creduto sempre che, andando, 
vi fosse scappata via la verità, 
ma non sapevo neanche io perchè e quando 
e come era potuto entrare. 
C'erano troppe gocce per guardare! 
Non piovono lacrime di rabbia 
quando mi arrestano i pensieri nei ricordi; 
mi assesto e ascolto in mezzo all'acqua 
che compone con gli spruzzi di pennelli. 
Bombole spray ossigenate con profumi di versi 
che confondono (ri)tratti sagomati nelle cose, 
come cera che lecca la candela sciogliendola, 
come c'era stato lui in mezzo alle sue gambe nelle mie. 
L'ho aspettato poi anch'io; 
pensavo assurdamente di vedermelo tornare indietro: 
stupito, forse arrabbiato, stupido, 
non pentito nè cambiato. 
Sapevo che era successo con un'altra, 
forse altre mille... come se avesse poi importanza. 
Lui aveva rubato qualcosa ad ognuna in ogni stanza, 
ma non tornava mai a dirci cosa 
mentre lo riattendeva ciascuna alla sua casa. 
Preferiva dunque una solitaria confidenza, 
una pura coincidenza, 
una totale convenienza. 
Ho scritto una lettera che non scriverò mai, 
una lettera in cui incontro i tuoi dubbi 
e ci faccio amicizia 
e ne faccio un unico sesso 
per raggiungerti non più di riflesso. 
Incontro i tuoi dubbi e ci diamo del tu... 
è solo l'impazienza 
a dettarne corrispondenza 
di segni, 
ma non la scriverò. 
Rimarrà cera lacca che stacca i suoi bordi 
senza più contorni tra il vestirsi, 
senza più essersi visti, 
senza più risposte 
nè quesiti da riporre 
su quei siti in cui mi porti nei ricordi. 
Ho scritto una lettera senza francobollo, 
l'ho scritta di getto 
quando mi baciava il collo. 
Non la scriverò mai - ti dissi; 
al contrario tuo 
che in tempo non capisti. 
E' difficile dirsi e scriversi sotto la doccia, 
ma quando esco lo rimetto 
addosso adesso il braccialetto 
che mi regalò uno zingaro cubano in maglietta gialla 
e troppa fantasia, 
scarpe da ginnastica per correre 
a destra e sinistra dell'andar via. 
Sei stato uno zingaro felice di violentarsi, 
non so niente di te... dico solo che può darsi. 



una lettera che non scriverò mai non è una lettera, 
son guai. 



(La lettera che non scriverò mai - Fiorella Mannoia)

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