SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

lunedì 11 gennaio 2010

08.01.10 - Sinteticità

Oggi nevica: il pettirosso nero arriverà sul balcone? Verrà a maggior ragione in cerca di riparo da un cielo freddo dentro e sperando in chicchi o briciole accantonate in un angolo o si risparmierà il viaggio e lascerà stare? E' giunto un piccione. Loro rimbalzano dai tetti, anche da quello sopra di me. Quando partono fanno ombra sul mio tavolo e sembrano più grandi, invece sono solo vicini eppur fanno paura. E con le ali aperte sembrano ancora di più. Oppure sono altri pennuti che io confondo e non so.
Mi è passato il sonno, non l'annacquamento di sensazioni miste e rimestate, senza sguardi mesti, nella neve di fuori e poi pioggia.
Il mio uomo componeva uno spartito nella mia mente subliminado il desiderio di noi. Io ho la punta del mignolo in bocca. Mi cercava le labbra che gli concedevo e ritraevo apposta così che mi baciasse di baci tutto dov'è carne e pelle e voglia di lui, ora dietro di me, a rincorrere la possibilità di vedermi vivere ciò ch'è mio. Ridere tra le labbra. E poi psichedelia.
Ha preso a piovere più forte: il pettirosso nero forse oggi non passerà a salutarmi dai fili della biancheria che in questa mattinata sono pieni di gocce come quei colori sfumati di stanotte, in bilico. E sembrano non cadere mai. Eppure poi viene giorno di nuovo e chissà, magari il sole. Per intanto piove. Sui tetti imbiancati a metà che si cancellano o colorano di rosso; sui tetti e sul campanile della mia cattedrale, piove. E tu che ora sai che devi lasciarmi sola perchè sono chi sono, non vedi questa carrellata di gocce come titoli di coda, come schiuma di birra in un boccale riempito in un pub. Scuro. Scura anche lei, forse arrabbiata e stufa di non essere mai contenuta. Oppure contenta.
Dove si sono nascosti i colombi con questa pioggia più forte? Dalla mia finestra in fronte al tavolo, sulle tegole, vicino i camini, non se ne vedono più. Solo gocce che cancellano o colorano a seconda di come la vuoi guardare questa pioggia che neanche James Taylor, forse Van Morrison.
La difficoltà sarà fare una sintesi di me. Lì avrò bisogno del tuo aiuto. Sintetizzami.
Sei arrivato alle 13.58, pettirosso nero con la coda mezzo rossa. Sei passato anche dal balcone del vicino. Le gocce sono ancora tutte appese ai fili della biancheria senza mollette. Oggi ti sei fatto due passi sul pavimento vicino al secchio giallo dove raccogliamo i vetri. Chissà domani.
Forse siete una famiglia di pettirossi e vi date il turno per questo giro? Forse siete due gemelli e vi differenzia solo una piccola macchiolina sulla coda rossa che io non vedrò mai. Forse prima era la tua compagna che è venuta a vedere dove caz zo vai ogni mattina. O viceversa eri tu geloso o curioso di lei.
Può essere che passi da me in realtà un sacco di volte mentre io non ti degno di sguardi perchè sto scrivendo o cambiando cd nello stereo e ti guardo una volta sola, oppure il pomeriggio mentre sono sul divano e ho rimandato il pensiero del tuo arrivo a domattina.

James Taylor - Fire and rain

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