Come d'incanto - Giuliodorme
Ti presenti alla mia finestra alle 9.23. Non c'è dubbio, hai cambiato giro o magari hai acquisito più passaggi. Sei di nuovo impettito sui fili. Ti ho scattato una fotografia piena di sole, poi non ti vedevo più e sono corsa alla finestra della cucina dove magari avrei potuto scorgerti sul pavimento senza farti ombra e invece devi essere volato via.
Se un giorno starai male non ne saprò niente.
Magari vuoi solo finire prima perchè tutta questa luce fa venire sonno anche a te ed ecco il tuo arrivo in anticipo spiegato. Sto continuando a guardarti con i miei occhi e sarebbe presunzione pensare di fare diversamente. O rispetto e impegno?
Se butto ora questa sceneggiatura in parti non se ne accorge nessuno ed io invece avrò perso l'equilibrio del tutto o ritrovatolo d'un tratto. Butto giorni passati a crederci e ricicleranno la carta, ma non il mio tempo. Però avrò smesso di usarne. Prima voragine dell'anno, bisogna che si festeggi?
Con la stessa facilità con cui tolgo gli occhiali, mi passo le mani sugli occhi. Stanca? no. Abbasso la tapparella per riprendere il mio lavoro.
Un'ora dopo sei ritornato, mancava un minuto, identica trafila.
Non ho tempo di leggere, non posso, sto lavorando. Sto lavorando per poter avere tempo per leggere. E perdo il mio tra uccelli mentre fuori accadono cose e io non me ne accorgo, non lo so. Ero qui che riordinavo i ricordi. E' tutto inutile.
Ci ho pensato a sera: oggi sei passato due volte perchè domani non sono in casa.
Vieni come messaggio di qualcuno dei miei invisibili che mi pensa e non me lo sa dire? Digli tu che lo aspetto al mio parcheggio cambiato.
Mi vien da dirti che ti voglio bene. Per come scrivi, almeno. Buona giornata.
RispondiEliminami vien da dirti grazie, ma con un sorriso e una punta di sorpresa e un pizzico di consapevolezza.
RispondiEliminavedi te che esce da ste mie ricette improvvisate!