SPIRALE CICLICA

Si corre soli. Si corre come cani senza guinzaglio in strade di paesini senza padroni. Eroi per giorni che se ne sono andati come faremo noi con le museruole sciolte, ma senza accorgerci. Ci saremmo portati bottiglie di vino rosso e penne scariche se avessimo saputo. Un cast di attori più che di eroi.

mercoledì 18 novembre 2009

Cosa scrive nel suo romanzo Francesca?

A me Francesca non piaceva, ma non sono nè omosessuale nè bisessuale.
Ad ogni modo non mi piaceva per altri motivi: rideva troppo e troppo a sproposito forse. E poi all'intervista di Vasco che abbiamo condiviso ha fatto la fan esagitata, pure Vasco glielo ha detto. E poi l'intervista l'ha scritta proprio male quando ha fatto l'articolo per la rivista per cui scrivevo.
Menomale che io me ne ero andata poco prima della pubblicazione e non m'è toccato leggerla da 'interna' o correggere quella roba, mi sarei sentita in imbarazzo.
Comunque poi è così per dire, perchè se fossi rimasta in redazione l'articolo lo avrei scritto io e non si sarebbe presentato il problema, comunque non è che io poi abbia qualcosa contro di lei, ma dire che mi piace, anche solo un po', no. Perchè do un valore forse maggiore al 'mi piace' o forse a te piace, un po' e a me no, semplicemente.
Di che parla il romanzo di Francesca? (ecco ora mi sento un po' ladra io....)
Ho anche pensato che potresti vedermi gelosa e inferocita con Francesca, magari per via dell'intervista e la cosa un po' mi fa ridere perchè in verità, anche se rideva forse un po' troppo e non sapeva scrivere le interviste e ha fatto la fan esagitata, io la ricordo con un sorriso, da parte mia. Certo, quando ho letto quell'intervista così mal scritta forse un po' mi sono inferocita, ma tanto non l'avevo redatta e firmata io e poi io non avevo fatto la fan esagitata e, anzi, Vasco mi disse proprio che ero molto professionale e mi fece i complimenti e, subito dopo, forse vedendo la sua espressione, aggiunse 'tu invece sei più 'fan' :) ma vabene lo stesso dai'....e lei per tutta risposta gli chiese di autografargli un po' di cose, pensò alla sigaretta offerta come ad un cimelio e poi gli regalò un libretto, non suo.
In effetti forse fu più furba lei perchè, in effetti, non capita tutit i giorni di intervistare Vasco Rossi e specie se lo ascolti, come me, da quando eri piccina e non hai mai smesso e certe sue canzoni son diventati nella tua vita moschtri sacri ad accompagnare momenti fondamentali, beh allora qualcosa devi fare se ce l'hai lì, al tavolino da bar. Io agli autografi non ci pensavo neanche, me lo ricordarono gli altri e adesso son contenta di averne uno anche io. Io la dedica la feci fare per il giornale e non la misero ad accompagnare l'articolo perchè ce l'ho ancora io tra le mie scartoffie, anzi! sulla bacheca. Non me la chiesero mai quando me ne andai.
Quando Vasco mi offrì la lucky strike gli dissi 'no, grazie' perchè in quel momento non l'avrei fumata. eppure aveva ragione Francesca: sai che figo mettere in vetrina una lucky strike di Vasco Rossi con tutti quelli che fumano quella marca perchè la fuma lui? anche io prima fumavo lucky, ma poi son passata abbastanza velocemente alle chesterfield e adesso mi piace comprare pacchetti da tenere in borsa finchè per un temporale o che so io non si distruggono totalmente seminando tabacco per tutta la borsa. E' buono l'odore del tabacco così. E non fa neanche male. In verità è che ho sempre fumato pochissimo solo che qualche settimana fa il pacchetto distrutto di chesterfield e quello di sigarette al mentolo (fumate in Polonia la prima volta) li ho tolti dalla borsa e riposti nella mia anta del mobile del soggiorno, quello dove in mezzo c'è la vetrina, per intenderci. Sì, lo so che non sei mai stato a Ciriè.
Io a Vasco ho regalato solo un sorriso a mò di grazie quando lui mi ha regalato il forte complimento che ti dicevo e un sorriso di comprensione quando lui mi disse qual era il pezzo dei suoi che preferisce. Lui capì che il mio era un sorriso di comprensione perchè mi rispose 'eh ma tu lo sapevi già'. Ci aveva pensato, lui, prima di rispondere. Ci siamo scambiati tanti regali Vasco ed io, ma già prima e ancora dopo dell'intervista. Forse durante mi regalò più lui, in compenso ora non si ricorderà quasi sicuramente chi sono, invece io mi ricordo di quell'intervista. E poi i libri da regalare a Vasco si devono scegliere con cura, Francesca! e vabeh.
Sai qual è la cosa bella, visto che siamo in vena di confidenza? che quando sono uscita fuori da quella sede redazionale dove avevo incontrato Vasco, mi ritrovai Davide, un ragazzo più grande di me che già allora, come oggi, era il fondatore di Acmos e referente regionale di Libera Piemonte. Io Davide l'ho conosciuto al liceo e sentivo sempre le canzoni di Vasco al liceo. Davide ed Acmos mi hanno insegnato il senso della libertà nel senso che mi hanno insegnato a coniugarlo in costruzione e mi hanno fatto vivere tantissimi bei momenti, avventure e pranzi e baci alla fine delle riunioni. Per un momento ho creduto di essermi innamorata di Davide, invece lo ero sempre stata e sempre lo sarò, non credo riuscirà mai a deludermi e tanto meno al punto da distruggere quell'amore, ma sarebbe un discorso lungo, ingarbugliato. E incerto.
Davide lo conobbi quando scelsi di diventare rappresentante in consiglio di istituto e prima, di classe, ma per meglio dire lo conobbi quando in prima liceo il preside per via di una lettera che ricevette da me, venne fino in classe a dirmi - alla fine - che potevo entrare straordinariamente nell'esecutivo studentesco dove non erano mai stati previsti rappresentanti del biennio e dunque crearono l'etichetta 'inviata del preside' (che poi non era nemmeno una bella etichetta per un esecutivo studentesco nel primo liceo torinese per numero di studenti) e mi inserì lo stesso. Anche in quel caso credo sorrisi, pure con gli occhi malinconici, come Francesca non aveva mai. Rideva sempre. forse un po' troppo. Pure io rido sempre, forse non di meno, però con gli occhi malinconici per forza.
Ti volevo dire altro? no.

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